Cosa Succede Se Una Banca Fallisce?

Anche se la possibilità che una banca vada in “default” (ovvero in liquidazione coatta amministrativa) sia abbastanza improbabile, è un’ipotesi assolutamente concreta. E nel caso si verifichi questa eventualità, si aprirebbero scenari diversi a seconda delle tipologie di strumenti finanziari in deposito e del rapporto che si ha con la banca stessa. Vediamo ora come è possibile difendersi in caso del default di una banca.

Conti Correnti e Conti Deposito

Generalmente, i depositi bancari o i conti deposito sono degli investimenti molto sicuri: a tutelare i correntisti, infatti, vi è il Fondo di Tutela dei Depositi che garantisce il rimborso del credito verso la banca in difficoltà per i depositi fino a 100.000 Euro. Se la stessa persona dispone di più conti presso altrettante banche, la garanzia sarà direttamente proporzionale: 100.000 Euro per ogni Istituto di Credito. Sebbene il fondo non abbia risorse sufficienti a garantire il salvataggio delle banche più importanti, esso rappresenta comunque un’ottima garanzia per il risparmiatore. Tuttavia, è bene sapere che se fossero delle banche importanti ad essere in difficoltà, l’azione di salvataggio non vedrebbe coinvolto il fondo, ma entrerebbero in gioco altre opzioni (ad esempio la fusione della banca in difficoltà con una “sana”, come avvenne spesso in passato). Quindi, in caso di default, per quanto riguarda i conti correnti e i conti deposito il correntista non correrà particolari rischi.

Fondi D’Investimento

default bancheCome i conti deposito, anche tutti gli strumenti finanziari detenuti presso un conto titoli e i fondi di investimento saranno al sicuro dal fallimento dell’Istituto di Credito. I primi, infatti, sono solo in deposito presso l’istituto e questi lo stesso non potrà disporne a nessun titolo ed in nessun modo. Praticamente, si tratta di beni di terzi in deposito e, quindi, non saranno mai “dati in pasto” ai creditori della banca in difficoltà! I fondi d’investimento, invece, sono costituiti da un patrimonio autonomo e separato da quello della banca collocatrice. Quindi, in caso default, essi sarebbero liquidati e il ricavato sarebbe diviso tra i risparmiatori, senza nessuna perdita. L’unico rischio potrebbe derivare dal basso valore di realizzo degli strumenti detenuti dal fondo stesso, anche se ciò avrebbe a che fare solo con l’andamento negativo dei mercati finanziari e non con il fallimento della banca.

Certificati di Deposito e Pronti Contro termine

I certificati di deposito sono garantiti dal Fondo Tutela Depositi solo se sono nominativi: di conseguenza, quelli al portatore ne sono esclusi! I Pronti Contro Termine, invece, restano esclusi dalla garanzia a prescindere. In questo caso, a tutelare il risparmiatore è l’emittente del titolo sottostante l’operazione. A questo proposito, sarebbe consigliabile evitare operazioni di pronti contro termine in cui lo strumento finanziario sottostante viene emesso dalla banca stessa.

Azioni e Obbligazioni Della Banca

Nel caso in cui un individuo abbia investito in obbligazioni ed azioni della banca in default, subirebbero una perdita consistente stimata del 100% del proprio capitale! In teoria, gli obbligazionisti dovrebbero essere rimborsati prima degli azionisti: questo perché il possessore di azioni, in quanto socio della banca, sarà l’ultimo ad essere tutelato. Ad ogni modo, il default presuppone che i debiti superino di gran lunga l’attivo, con il risultato che entrambi (azionisti ed obbligazionisti) perderanno i loro soldi!

Consigli Utili Per Difendersi

Come ho detto prima, il rischio di fallimento di una banca è un’ipotesi piuttosto remota: tuttavia, nella malaugurata ipotesi che ciò si verifichi, il risparmiatore avrà a disposizione alcuni strumenti per tutelarsi:

  • come sempre, la diversificazione del proprio portafoglio azionario è ciò che farà la differenza in termini di perdite contenute. Nello specifico, se si è depositato cifre consistenti capitali importanti (nell’ordine di centinaia di migliaia di euro), non è mai consigliabile utilizzare una sola banca o un solo conto deposito. Sarebbe invece più conveniente e prudente diversificare il rischio aprendo almeno un paio di conti. L’ideale sarebbe tenere il saldo di ciascun conto tra i 50.000 ed i 100.000 Euro. Invece, per gli importi inferiori a 50.000 Euro, non sarebbe opportuno utilizzare più di un conto deposito…così da non duplicare l’imposta di bollo;
  • bisognerebbe evitare di sottoscrivere Certificati di Deposito “al portatore”: prima della stipula del contratto, chiedete maggiori informazioni a riguardo;
  • chiedete informazioni esauriente sul titolo sottostante un’operazione di pronti contro termine. Se essa viene costruita su un’obbligazione emessa dalla stessa banca che propone il PCT, lasciate perdere! Questo perché si perderebbe la garanzia in caso di default;
  • cercate di evitare di acquistare azioni o obbligazioni della propria banca. In caso contrario, provate almeno a limitare l’importo investito in 10-15% del capitale disponibile, così da minimizzare i rischi.

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