Guida ai rating: termini e significati

Nei mercati finanziari la lingua ufficiale è l’inglese, come si può anche capire dalla classificazione usata solitamente dagli analisti finanziari a proposito delle raccomandazioni sulle azioni. Analizzare i dati della società (dati di bilancio e prospettive di crescita) per permettere agli investitori di orientarsi nelle loro scelte, è sicuramente un fattore che aiuta. Ma sono dei dati che non vanno presi troppo sul serio e per 3 buoni motivi: il primo è che, statistiche alla mano, spesso i giudizi si rivelano abbastanza “ingannevoli” rispetto alle reali performance del titolo; il secondo è che spesso chi esprime certi giudizi….ha un particolare “interesse” verso la società esaminata (ad esempio perché ha i suoi titoli in portafoglio o considera di detenerli in futuro oppure perché la società per cui lavora è azionista di quella esaminata!); infine perché, una volta resa pubblica, la raccomandazione viene letta anche da altri trader, che possono quindi prendere decisioni conseguenti, amplificando in questo modo il trend del titolo.


Termini di rating più usati

I termini inglesi più usati nel rating dei titoli sono principalmente cinque: buy, accumulate (ma alcuni usano add), hold, reduce e sell.

  • Buy: esprime un’elevata possibilità che il titolo cresca di oltre il 15% nell’arco dei 6 mesi successivi.
  • Accumulate: indica una probabile rivalutazione del titolo tra il 5 e il 15%.
  • Hold: un valore invariato o un rialzo non superiore al 5%. 
  • Reduce: un calo del titolo fino al 15%.
  • Sell: una contrazione superiore a questa soglia, sempre nello stesso arco di tempo.

buy sell holdComunque, in tutti questi casi, gli analisti finanziari specificano che le indicazioni operative non sono sotto la loro diretta responsabilità: per cui, in caso di andamento difforme dei titoli. sarà l’investitore a rimetterci completamente, senza alcuna possibilità di rivalsa! La frequenza delle raccomandazioni date dagli analisti varia in funzione degli eventi di mercato e di quelli che riguardano la singola azienda: in linea di massima, i titoli “coperti“, cioè quelli seguiti dagli analisti, ricevono un aggiornamento della raccomandazione con una frequenza non superiore ai 6 mesi.


Altri termini

La varietà delle raccomandazioni è molto più ampia. A volte capita ad esempio di imbattersi in uno strong buy,  destinato a quei titoli con potenzialità di elevato rialzo. Il discorso opposto vale per strong sell. Il termine market neutral (o average), invece, sta ad indicare una società destinata a seguire il trend generale del mercato. Un titolo hold-cautions è da tenere in portafoglio con cautela, mentre uno hold/sell è consigliabile tenerlo, ma essere sempre pronti a venderlo! Infine, stagnant è un giudizio per le realtà che appaiono destinate a una lunga fase orizzontale.

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