UniCredit e tassi negativi, sindacati compatti: «Iniziativa scellerata»
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Le cinque sigle dei bancari firmano un documento congiunto dopo l’annuncio dell’amministratore delegato Jean Pierre Mustier: il rischio è « di avere un impatto estremamente negativo su imprese, territori e lavoratori»
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I sindacati dei bancari vanno all’attacco del numero uno diUnicredit, Jean Pierre Mustier, sulla proposta di tassi negativi sui conti correnti sopra i 100mila euro. La nota porta la firma congiunta dei segretari generali Lando Maria Sileoni (Fabi), Riccardo Colombani (First Cisl), Giuliano Calcagni (Fisac Cgil), Massimo Masi (Uilca Uil) ed Emilio Contrasto (Unisin).
«È un’iniziativa scellerata – si legge in relazione ai tassi negativi – che rischia di avere un impatto estremamente negativo su imprese, territori e lavoratori bancari». Le sigle sindacali si dicono certe che «questa ipotesi potrebbe solo aumentare le difficoltà che oggi affronta il settore del credito con effetti difficilmente ipotizzabili. Anziché applicare tassi negativi si studi, come da tempo suggeriamo, come utilizzare profittevolmente i depositi bancari a vantaggio non solo degli azionisti e degli amministratori delegati ma a beneficio delle imprese, dei territori e delle famiglie del Paese».
L’uscita dei sindacati riapre il fronte polemico con la banca di piazza Gae Aulenti. In luglio era stata rivelata l’ipotesi di un taglio fino a 10mila posti di lavoro e una riduzione dei costi operativi. Misure che saranno rese note nel piano strategico che verrà presentato al mercato il 3 dicembre e che sarà quadriennale. Le nuove misure, sempre che i numeri siano confermati, andranno ad aggiungersi agli importanti piani di esodi incentivati già effettuati dal gruppo con gli ultimi due piani industriali.
L’amministratore delegato, Mustier, aveva subito risposto agli oltre 80mila bancari del gruppo in Europa per rassicurarli sul fatto che tutto ciò che succederà sarà sotto il cappello della responsabilità sociale utilizzando i prepensionamenti. Mustier non aveva commentato le indiscrezioni di stampa ma UniCredit non ha neppure smentito. Ma in quella occasione i sindacati avevano attaccato parlando del rischio di 24mila esuberi e Sileoni aveva avvisato: «Se queste indiscrezioni fossero confermate stavolta si fa a cazzotti e se serve useremo altro».
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