Investire in ETF Conviene?: Rendimento e Rischi
Indice
ETF: cosa sono?
Gli exchange traded fund, abbreviato in ETF e noti in italiano con il termine di fondi negoziati in borsa, nascono nei primi anni ’90 come strumento finanziario derivato per fornire l’accesso passivo agli indici di borsa da parte degli investitori individuali.
Gli ETF, tuttavia, risalgono agli anni ’70, quando vengono sviluppati i fondi comuni di investimento indicizzati. Questo innovativo strumento finanziario di allora era però destinato ad un tipo di investitore istituzionale.
La struttura dei fondi comuni di investimento indicizzati rendeva complicato e dispendioso ad un più ampio numero di investitori parteciparvi, ecco che si giunge agli ETF che funzionano più come un fondo comune gestito passivamente.
Gli ETF sono speciali perché seguendo gli indici, imitano il mercato consentendo all’investitore di esporsi mitigando in parte i rischi.
Sintetizzando possiamo dire che gli ETF sono una tipologia di fondo di investimento che hanno due caratteristiche principali a contraddistinguerli:
- sono negoziati in borsa come le azioni;
- replicano l’indice al quale sono stati legati, la gestione è infatti completamente passiva.
Per capire ancora meglio cosa sono gli ETF, aggiungiamo che riassume le caratteristiche sia di un fondo che di un titolo azionario, permettendo agli investitori individuali di sfruttare i punti di forza dei due strumenti finanziari: la diversificazione e la conseguente riduzione del rischio tipici dei fondi; la flessibilità e la trasparenza della negoziazione in tempo reale proprie delle azioni.
Esempi di ETF più diffusi
Tra i migliori ETF e più diffusi a livello mondiale e con il maggior quantitativo di asset under management (AUM), troviamo lo SPDR S&P 500 ETF Trust seguito dall’iShares Core S&P 500 ETF e al terzo gradino il Vanguard Total Stock Market ETF. Insieme rappresentano circa 940 miliardi di dollari di capitale gestito.
Tipi di ETF
I fondi negoziati in borsa non sono stati creati tutti uguali, ma troviamo vari tipi di ETF, differenziati fondamentalmente per la classe di attività rappresentata dall’indice a cui l’ETF è legato.
Abbiamo quindi ETF azionari, ETF obbligazionari o ETF legati alle materie prime e così via. L’elenco di ETF è lungo e qui vogliamo riassumere tutte le varie tipologie per aiutare l’investitore a destreggiarsi e a scegliere gli exchange traded fund che meglio si adattano alle sue esigenze di investimento negli ETF.
• ETF azionari: questi fondi negoziati tracciano l’andamento di titoli azionari presenti in un benchmark come può essere l’indice FTSE MIB o l’IBEX 35.
• ETF settori industriali: in questo caso l’ETF fornisce all’investitore esposizione ad uno specifico settore industriale replicando le prestazioni delle società che operano in quel comparto. Si tratta, quindi, di una forma “specializzata” di ETF di azioni. Usando gli ETF del settore energia, gli ETF del settore lusso, o gli ETF del settore auto, ed ancora gli ETF del settore sanitario, il risparmiatore diversifica il suo investimento su base settoriale. Un classico esempio lo troviamo in un fondo che replica l’indice Dow Jones Industrial Average come il SPDR DJIA ETF Trust (DIA).
• ETF internazionali: essi investono in tutti i mercati mondiali ad eccezione degli Stati Uniti e possono includere titoli azionari di più nazioni o di una singola nazione. Un esempio ci viene fornito dall’ETF Charles Schwab (SCHF), il quale investe in società a grande e media capitalizzazione afferenti ai paesi sviluppati.
• ETF obbligazionari: sono legati a titoli obbligazionari come titoli di Stato, corporate bond oppure obbligazioni municipali. Il loro obiettivo è garantire al risparmiatore un reddito regolare che dipende dalla performance dei bond sottostanti. Di particolare rilevanza il fatto che questo tipo di fondo negoziato non scade come avviene per il sottostante.
Tra gli esempi di migliori ETF obbligazionari troviamo il Vanguard Total Bond Market ETF (BND) legato al mercato statunitense dei bond investment-grade, e il PIMCO Active Bond ETF (BOND) legato a obbligazioni di medio termine di alta qualità.
• ETF materie prime: questo tipo di fondo negoziato investe in materie prime fisiche o in contratti future legati alle materie agricole o ai metalli industriali. Un ETF di materie prime viene costruito su una singola materia: ETF oro, ETF petrolio, ETF platino, ETF argento, ecc.
• ETF con copertura valutaria: sono veicoli di investimento che offrono esposizione alle coppie di valute presenti nel mercato forex. Vari gli scopi degli ETF valutari, tra cui l’attività speculativa, la diversificazione del portafoglio o ancora l’esposizione come copertura contro eccessiva volatilità nel forex. In alcuni casi vengono utilizzati anche come scudo contro l’inflazione.
• ETF inverso: chi “rema” contro il mercato e punta al ribasso, di solito investe negli ETF inversi che hanno la caratteristica di guadagnare dai crolli delle azioni. La tecnica è nota tra i trader come short selling. Il fondo vende le azioni attendendosi uno scivolone del valore, per poi ricomprare a prezzi scontati. Per praticare questa strategia, l’ETF inverso usa dei derivati con cui vende azioni allo scoperto. La maggior parte dei fondi inversi sono in realtà degli exchange traded notes (ETN), questi ultimi sono una obbligazione scambiata come una azione e sono gestiti da una banca.
Investire in ETF: Rischi e Rendimenti
Pro e Contro degli ETF
Pro:
- Basse commissioni d’investimento.
- Fiscalmente efficienti: minori tasse da pagare.
- Permettono di investire in settori industriali specifici.
- Ampia diversificazione del capitale per rischi ridotti.
- Caratteristiche di trading identiche alle azioni.
- I dividendi vengono immediatamente reinvestiti.
- Ampia flessibilità nel trading.
Contro:
- Costi di acquisto e di vendita un po’ più alti rispetto al trading in azioni.
- I rendimenti derivanti dai dividendi sono più bassi.
- Alcuni ETF con leva, se tenuti per un lungo periodo di tempo potrebbero moltiplicare le perdite e farlo molto rapidamente.
Quali sono i rischi nell’ investire in ETF?
Gli investimenti negli exchange traded fund possono presentare gli stessi rischi di qualsiasi strumento di investimento, ed alcuni rischi specifici dell’attività finanziaria. Tra questi elenchiamo i seguenti come principali.
- Rischio dall’andamento del mercato generale.
- Rischio relativo al trading sugli ETF.
- Rischio di compravendita affollata.
- Rischi sugli ETF complessi: gli ETF offrono un’ampia flessibilità che in alcuni casi si traduce in una certa complessità del mercato replicato. Gli ETF complessi, esotici, richiedono all’investitore più studio per una maggiore comprensione del veicolo, così da comporre un portafoglio ETF a basso rischio.
- Rischi dalla chiusura del fondo: un fondo può essere chiuso e gli azionisti potrebbero essere pagati in contanti se previsto.
- Offerta eccessiva: il comparto degli ETF presenta migliaia di ETF, molti dei quali ancorati allo stesso indice, ma con prestazioni differenti che possono confondere.
Trovare gli ETF giusti per un principiante
Al primo approccio agli ETF bisognerebbe scegliere fondi che forniscano delle garanzie di crescita, ma con bassi rischi per avere il tempo di comprenderne i meccanismi di funzionamento e via via perfezionarsi aggiungendo ETF più complessi.
Meglio preferire i fondi negoziati con un’ampia esposizione, preferendo quelli globali che investono in molti continenti e solo in seguito puntare sugli ETF settoriali.
Sul piano della crescita vanno preferiti quelli che garantiscono una certa stabilità e resilienza alle fasi ribassiste dei mercati. Ed è una buona prassi scegliere degli ETF che hanno basse commissioni.
Quali sono i migliori ETF, quindi, che presentano quasi tutte queste caratteristiche? Quelli che seguono rappresentano un buon inizio per il principiante.
- iShares Core S&P Total U.S. Stock Market ETF.
- Vanguard S&P 500 ETF.
- SPDR Portfolio S&P 500 Value ETF.
Sarebbe inoltre opportuno evitare, almeno inizialmente, gli ETF a leva per il loro alto profilo di rischio. Fare trading con ETF a leva significa infatti operare con uno strumento finanziario altamente speculativo, utilizzato dai trader per approfittare nel breve e brevissimo periodo dei movimenti di prezzo sugli indici. Ancor più rischiosi risultano essere gli ETF inversi a leva, i quali scommettono sul ribasso dei titoli allo scopo di riacquistarli a sconto.
Come iniziare a fare trading sugli ETF?
Apprese le basi di come funzionano gli ETF, passiamo alla pratica iniziando a fare trading sugli ETF. Ciò richiede l’iscrizione sulla piattaforma di un broker che permetta all’investitore di esporre le proprie risorse finanziarie ai fondi negoziati.
Attraverso la seguente procedura guidata scopriremo come iscriversi alla piattaforma online di *eToro.
- Iscriviti da qui.
- Compila i campi nome utente, e-mail e password e crea l’account.
- Fornisci alla piattaforma tutte le informazioni personali richieste.
- Completa la procedura di registrazione inviando copia del documento personale.
- Effettua il primo deposito scegliendo il metodo di pagamento più adatto a te.
Terminata la procedura di iscrizione e deposito dei fondi, inizia la parte più interessante, perchè si va nel vivo del trading con la scelta degli ETF. La piattaforma eToro permette all’investitore di acquistare gli ETF in modi diversi.
Il primo metodo è la selezione degli ETF dall’elenco contenente oltre 258 fondi negoziati di vario tipo.
In alternativa l’investitore può avvalersi di uno strumento avanzato di trading che consente di copiare i trader con esperienza il cui portafoglio finanziario comprende anche investimenti in ETF.
Grazie al Copy Trading anche l’utente alle prime armi o con poco tempo a disposizione, può vedere come operano sui mercati i professionisti del trading e iniziare a copiarne le strategie per trarre gli stessi profitti.
La funzione CopyTrader di eToro, infatti, abilita i partecipanti a creare il portafoglio ETF copiando i trader con le prestazioni migliori semplicemente replicando le rispettive attività di trading nel portafoglio personale.
I migliori trader, quindi, lavorano per se stessi ed anche per i principianti in una strategia che va a vantaggio di tutti i partecipanti.
Per quanto riguarda l’ammontare dell’investimento da destinare, è il risparmiatore a decidere quanto investire negli ETF.
Non da ultimo, le commissioni di trading sugli ETF sono pari a zero su eToro, sia se si acquistano i singoli ETF che quando si copiano i trader esperti.
Conclusione
Concludiamo ricapitolando i punti descritti sopra:
- Cosa sono gli exchange traded fund e come si creano: un ETF è uno strumento finanziario derivato negoziato in borsa come un’azione, il cui obiettivo di investimento è replicare l’indice di riferimento. Esso viene creato replicando passivamente il sottostante.
- Tipi di ETF disponibili: ETF obbligazionari, ETF azionari, ETF dei settori industriali, ETF di materie prime, ETF di valute ed ETF inverso.
- Differenza tra ETF, fondi indicizzati e fondi comuni di investimento: mentre gli ETF sono negoziati in borsa in tempo reale offrendo maggiore trasparenza, gli altri non lo sono.
- Vantaggi e svantaggi degli ETF: tra i vantaggi principali troviamo l’economicità dello strumento rispetto ad altri, la diversificazione dell’investimento su un ampio insieme di titoli, e il diritto ai dividendi.
- Come iniziare a fare trading sugli ETF e quali i rischi: apri il tuo profilo di trading e tieni presente che alcuni rischi possono essere complessi e andrebbero valutati prima di investire.
- Dove acquistare gli ETF: gli ETF si acquistano sulle piattaforme di trading online dei broker regolamentati.
- Quanto si può guadagnare da un ETF: il guadagno dipende sia dalla somma investita che dalle prestazioni del fondo.
- Sicurezza degli investimenti in ETF: gli ETF sono strumenti sicuri, con i rischi tipici degli altri strumenti finanziari.
Ora che hai compreso cosa sono gli ETF, iscriviti alla piattaforma di eToro e comincia a fare trading.
(fonte articolo: etoro)
Il presente articolo viene fornito solo a scopo educativo e non rappresentano consigli d’investimento o suggerimenti personali. Tali informazioni non devono quindi essere interpretate come offerte o solleciti di compravendita di strumenti finanziari.
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