Le 10 peggiori previsioni finanziare per il 2013
La Saxo Bank, banca danese specializzata in trading ed investimenti online, ha pubblicato recentemente le sue previsioni (pessimistiche!) per il 2013. Si tratta di eventi politici e di mercato la cui probabilità di realizzazione sono molto basse: in ogni caso, ognuno di questi eventi, potrebbe cambiare la situazione finanziaria e politica globale! Bisogna però ricordare che queste…..non rappresentano le previsioni ufficiali di Saxo Bank per il 2013!
Tuttavia, queste informazioni potrebbero essere molto importanti per gli investitori a causa dell’enorme impatto che ciascuna di esse potrebbe avere nel caso di realizzazione nel nuovo anno. Come affermato da Steen Jakobsen, Chief Economist di Saxo Bank, “prima di fare trading, è bene che gli investitori conoscano lo scenario peggiore per preservare e tenere al riparo il capitale e il loro portafoglio da eventuali tempeste”! Sebbene siano solo provocazioni, devono essere analizzate con attenzione per mettere al riparo gli investitori dai più grandi rischi che potrebbero concretizzarsi nel 2013 e prendere così le migliori decisioni di investimento. Ecco le 10 peggiori previsioni per il 2013:
Indice
1. crollo indice DAX
L’indice Dax (Deutscher Aktien Index) è formato dai 30 titoli tedeschi a maggiore capitalizzazione e liquidità quotati sul segmento “Prime Standard” della Borsa di Francoforte e negoziati sulla piattaforma Xetra. Introdotto nel 1988, il Dax è il principale indice azionario della Borsa tedesca: gli scambi sui titoli compresi in questo indice rappresentano infatti l’80% del controvalore totale! Secondo gli analisti della Saxo Bank, l’indice Dax scenderà fino a quota 5.000, perdendo oltre il 30% durante il 2013! Il motivo di questo crollo, potrebbe essere collegato al rallentamento economico della Cina che, contrariamente alle aspettative della maggior parte degli economisti, non riuscirà a superare la fase critica. Così, questa situazione unita all’incertezza politica sul nuovo governo, bloccherà l’espansione industriale della Germania causando un peggioramento della congiuntura e un forte calo dei suoi titoli industriali quotati sulla borsa di Francoforte, come ad esempio Siemens, Basf e Daimler.
2. nazionalizzazione delle maggiori aziende giapponesi
Il settore dell’elettronica giapponese, un tempo vanto del paese, entrerà in una fase “terminale”, dopo essere stato sconfitto da quello sud coreano. Con perdite annuali pari a $ 30 miliardi per le sole Sharp, Panasonic e Sony, la capacità di accesso al credito calerà fortemente e il governo giapponese sarà così costretto a nazionalizzare le maggiori aziende del settore, come ha già fatto per il settore automobilistico.
3. prezzo della soia salirà del 50%
Le quotazioni delle commodity agricole sono, ovviamente, molto esposte agli eventi atmosferici, come ha dimostrato quest’anno il periodo di siccità nel Midwest. Un evento analogo potrebbe ripetersi il prossimo anno negli Stati Uniti, in Sud America o in Cina, creando così una contrazione dell’offerta che farebbe aumentare i prezzi, già in tensione per la crescente domanda di biocarburante (visto che l’olio di soia è utilizzato per il biodisel).
4. prezzo dell’oro scenderà a $ 1200 all’oncia
La forza della ripresa economica degli Stati Uniti nel 2013 coglierà di sorpresa il mercato e, soprattutto, coloro che investono in oro. A causa di questo e della mancanza di una ripresa della domanda fisica di oro da paesi come Cina e India, che combattono con crescita debole e disoccupazione crescente, si andrà sempre più verso la liquidazione dell’oro. Infatti, si prevede che questo metallo prezioso crolli fino a $1.200…….prima che le banche centrali decidano di intervenire per trarre vantaggio da un prezzo così basso!
5. lo yen….prima moneta al mondo!
Dopo le recenti elezioni in Giappone, con il partito liberal-democratico che è tornato al potere, si pensa che gli investitori del Sol Levante decideranno di far tornare in patria una considerevole parte delle ricchezze in dollari investite all’estero, per via della riduzione dell’appetito al rischio. A causa di ciò, lo yen potrebbe fare un salto in avanti diventando la valuta più forte del mondo, con il cambio dollaro/yen che potrebbe sfondare quota 60, prima che la Bank of Japan decida di adottare misure radicali per indebolire la valuta!
6. Crollo del prezzo del petrolio a $ 50
La produzione di energia negli Stati Uniti continuerà ad aumentare sempre più, anche grazie alle tecniche di produzione avanzate, tra cui quelle del settore dell’olio di scisto. A causa di ciò, la produzione di petrolio degli Stati Uniti aumenterà in maniera esponenziale e, con i livelli di scorte già al massimo in 30 anni e limitate opzioni di esportazione, il prezzo del petrolio incontrerà una nuova pressione di vendita e raggiungerà quota $ 50 al barile.
7. abbassamento tasso di cambio euro/franco svizzero
Il rischio di un’implosione dell’Eurozona si accentuerà nel 2013, anche a causa delle elezioni italiane o per l’uscita della Grecia dall’Unione Monetaria e la paura che Spagna e Portogallo intraprendano la stessa strada! Questa situazione spingerà ingenti i flussi di capitali verso la Svizzera, con la conseguenza che la Banca Centrale Elvetica deciderà di “staccare” il franco svizzero dall’euro per un certo periodo di tempo, piuttosto che spingere le sue riserve oltre il 100% del Pil. Di conseguenza, il cambio euro/franco svizzero potrebbe toccare un minimo storico andando sotto la parità (0,95), prima che il Paese sia costretto a introdurre il controllo dei capitali.
8. hong kong decide di “lasciare” il dollaro americano
Sempre secondo gli analisti della Saxo Bank, Hong Kong lascerà il dollaro americano e si legherà allo yuan cinese. E gli altri paesi asiatici potrebbero seguire la stessa strada! La volatilità della moneta cinese crescerà nel momento in cui la Cina perderà il controllo sul movimento della valuta e Hong Kong crescerà velocemente fino a diventare un importante centro di trading sulle valute e il principale attore per la negoziazione dello yuan.
9. il rendimento statunitense a 30 anni raddoppierà nel 2013
La politica della Federal Reserve obbligherà gli investitori ad abbandonare il reddito fisso. Quindi, senza rendimento o addirittura con un ritorno negativo, possedere azioni sarà meglio che avere obbligazioni. Il mercato dei bond è molto più grande di quello azionario (157 trilioni di dollari contro 55 trilioni) e per ogni riduzione del 10% dei fondi allocati in titoli di stato, l’impatto sulle azioni sarà amplificato.
10. Spagna vicinissima al default
Nel 2013 si prevede che il debito sovrano spagnolo subirà un ulteriore penalizzazione da parte delle agenzie di rating, fino ad arrivare al livello junk (spazzatura). A quel punto le tensioni sociali porterebbero il Paese al punto di rottura e il default sarebbe inevitabile.