Le 3 Migliori Commodities Su Cui Investire
Dopo un poco brillante 2012, il 2013 dovrebbe essere un anno redditizio per gli investitori in materie prime. O almeno così prevede Barclays Capital nella sua indagine annuale sugli investitori. Lo studio ha confermato che le commodities (materie prime) sono state valutate come un ottimo modo per diversificare il rischio e generare rendimenti positivi in un momento di incertezza economica come quello in cui viviamo oggi. Lo studio ha dimostrato inoltre come “l’attrazione” degli investitori verso alcuni prodotti non sia universale! Quindi, nell’articolo di oggi, parleremo dei migliori risultati attesi per il 2013.
Indice
Rame
Questo metallo rossastro non ha mai molto spazio sulle pagine dei giornali (almeno non come i metalli più preziosi!), ma è utilizzato in quasi tutti i settori industriali del mondo! Il rame è un componente chiave di motori, impianti idraulici, riscaldamento, aria condizionata, automobili, computer, telefoni cellulari, cavi, trasformatori elettrici, illuminazione ecc. Oltre ad essere un buon conduttore elettrico, è anche flessibile e resistente alla corrosione. Mentre le economie di Cina e India sono cresciute e diventate più industrializzate, anche la domanda di rame è costantemente aumentata. Entrambi questi paesi stanno riversando enormi risorse per la costruzione di edifici, nuovi aeroporti, impianti industriali e sistemi di trasporto avanzati. Il rame potrebbe essere un ottimo investimento anche per un particolare motivo: in quasi un secolo, non stata ancora scoperta una nuova miniera di rame! Da ciò ne consegue che l’approvvigionamento di tale materia prima sta diventando sempre più difficile e costoso. Il prezzo del rame era di circa $1 la libbra nel gennaio 2004, ma nel 2006 era già salito a $4,00. Per i prossimi due anni, la fascia di prezzo potrebbe variare dai $2,50 ai $4. A causa della crisi, il prezzo negli ultimi anni è stato molto fluttuante, ma si prevede salga ancora nel medio-lungo termine. Il prezzo attuale è di circa $3,25 la libbra.
Greggio
L’aumento dei prezzi della benzina sono in gran parte in funzione del costo del greggio. L’US Department of Energy Report dice che il costo medio nazionale per un gallone di benzina è così composto: greggio (71%), tasse statali e federali (14%), la distribuzione e il marketing (10%) e la raffinazione (5%). Il greggio “reagisce” alle leggi della domanda e dell’offerta e alle tensioni (eventuali) in Medio Oriente. Oggi, la domanda è in aumento a causa di una forte crescita della Cina e dell’India, che ha compensato la debolezza economica delle nazioni occidentali. Tuttavia la domanda di petrolio si estende ben al di là della comune benzina. I prodotti a base di petrolio sono materie plastiche, farmaci, linoleum, inchiostro, cosmetici, fibre sintetiche, solventi, fertilizzanti, asfalto e tantissimi altri. L’aumento della domanda ha portato il costo di un barile di petrolio ad oltre $90, ancora ben al di sotto del livello record di $147,27 raggiunto nel luglio 2008. Ma, ad 1 anno, si prevede che arrivi a toccare i $106 a barile. Ciò rende il greggio un investimento dal potenziale molto redditizio.
Oro
L’investimento in oro ha sempre generato pareri discordanti fra gli investitori. Questo metallo prezioso raggiunse il suo massimo storico di $1,917.90 l’oncia il 23 agosto 2011, (valore che non tiene conto dell’inflazione). Attualmente è sui $1400. La maggior parte della domanda attuale di oro proviene dalle banche centrali, i governi, i fondi comuni di investimento, hedge fund e dagli investitori individuali. L’oro viene visto come una forma di assicurazione contro i disordini mondiali, la guerra, l’inflazione e i disastri naturali. La forza di questo metallo sta nel fatto di essere un’attività finanziaria poco correlata con gli investimenti tradizionali (come azioni od obbligazioni). Ecco perché detenerne una quota, vi permetterà di stabilizzare il vostro portafoglio ed assorbire meglio le perdite derivanti dal deprezzamento di altri prodotti. Questa, secondo me, è l’unica ragione per la quale sia opportuno investire in oro. Dal momento che le quotazioni sono a livelli molto elevati, tuttavia, vi suggerisco comunque di aspettare. Quando i prezzi si saranno “raffreddati”, investire nel metallo il 5-10% del proprio patrimonio sarà invece una scelta da valutare.
Conclusioni
Quando si decide di investire in materie prime, il guru delle commodities noto Jim Rogers suggerisce all’investitore di farsi tre domande: in primo luogo, qual è l’attuale livello di produzione mondiale? In secondo luogo, esistono nuove fonti di approvvigionamento della commodities in questione? In terzo luogo, esistono approvvigionamenti potenziali che sono ancora in fase di esplorazione? Oltre ai prodotti di cui sopra, vi sono altre materie prime da prendere in considerazione per un potenziale investimento: altri metalli preziosi (platino, palladio, argento), litio, cotone e prodotti alimentari (caffè, mais, avena, frumento, soia, zucchero). Tutti hanno avuto un andamento relativamente positivo nel corso degli ultimi due anni, in risposta ad un aumento della domanda globale. Tuttavia, esistono molti modi per investire in materie prime, compresi i fondi comuni di investimento, fondi indicizzati, exchange-traded funds (ETF), titoli e mercati a termine.
P.S.: Come per tutte le decisioni di investimento, vi ricordo di effettuare delle ricerche o consultare un broker esperto.