– News – Borse Ue in rosso con Brexit e timori dazi, a Piazza Affari flop Diasorin

Giù Diasorin col profit warning di Qiagen, debole anche Fineco
Sul Ftse Mib la maglia nera è Diasorin, che risente del profit warning lanciato dalla concorrente Qiagen. Il gruppo della diagnostica ha infatti
annunciato che nel terzo trimestre le vendite a tassi costanti saliranno solo del 3% a fronte della crescita tra il 4% e il 5% prevista in precedenza. Qiagen, che imputa il rallentamento a sviluppi piu’ deboli del previsto delle proprie attività in Cina, ha deciso di sospendere lo sviluppo degli apparecchi di nuova generazione per il sequenziamento del dna, scegliendo invece di collaborare con il leader di mercato Illumina. Sviluppi che hanno anche portato alle dimissioni a sorpresa dell’a.d. Peer Schatz.
Finecobank
, da parte sua, ieri ha annunciato la decisione di esercitare l’opzione per l’acquisto del proprio marchio da UniCredit per 22,5 milioni. «Stimiamo che l’operazione determini un impatto di 80 punti base sul Cet1, atteso ora al 17% a fine 2019 dal 17,8% precedente», commentano gli analisti di Equita, precisando tuttavia che le stime «non incorporano gli impatti positivi derivanti dal potenziale passaggio ai modelli standard,
attesi tra i 100 e i 150 punti base, e dal patent box».

A Piazza Affari utility deboli, energetici in calo
Sempre tra i titoli a maggiore capitalizzazione, rialzo frazionale per la Juventus (+0,23%), mentre Hera si è fermata poco sotto la parità (-0,05%), in una giornata in cui le utility non hanno brillato. Male in particolare Italgas (-1,82%), dopo che Deutsche Bank ha confermato la valutazione “sell” e ha limato l’obiettivo di prezzo, portandolo a 5,6 euro da 5,8 euro per azione (il titolo vale attualmente 5,838 euro). In calo Stmicroelectronics (-2,77%), che ha risentito del tema dazi e ha ignorato il rialzo della rivale Samsung, che ha pubblicato conti migliori delle previsioni nel trimestre terminato a settembre, e giù anche Leonardo – Finmeccanica (-2,09%), penalizzata dal cattivo andamento del comparto industriale in Europa e ancora sotto pressione a causa del fatto che JPMorgan ha ridotto ieri l’obiettivo di prezzo sul titolo da 12 a 11,5 euro per azione (il titolo oggi vale 10,08 euro). Tra i titoli del comparto energetico, appunto rallentati dal calo del petrolio, Eni ha ceduto lo 0,86%, Prysmian l’1,19%, mentre è andata peggio a Saipem (-1,77%), che sconta il fatto che gli analisti di Ubs hanno tagliato l’obiettivo di prezzo da 4,65 a 4,25 euro per azione, confermando il rating «neutral».

Andamento dello spread Btp / Bund

Nel Vecchio Continente a picco Lse, corre Cellnex
In Europa i listini sono riusciti a limitare i cali, ma non a trovare la via dei rialzi, frenati dal cattivo andamento dei principali settori. Negativa soprattutto la performance delle banche (-1,13% l’Euro Stoxx 600 di comparto), delle vendite al dettaglio (-1,71%), della chimica (-1,39%) e delle costruzioni (-1,72%). Tra i titoli, brusco calo di Lse (-5,8% alla Borsa di Londra) dopo il ritiro dell’offerta di acquisto presentata il mese scorso dal listino di Hong Kong. Le quotazioni della società che gestisce la Piazza londinese (e controlla Borsa Italiana) erano arrivate a cedere anche più del 6%, scivolando così sotto la soglia delle 70 sterline. L’11 settembre scorso Hong Kong Exchanges and Clearing (Hkex) aveva messo sul piatto quasi 32 miliardi di sterline (circa 36 miliardi di euro), salvo ora fare marcia indietro. Nel comparto comunicazioni, brillante Cellnex Telecom (+2,64% a Madrid): il mercato ha gradito l’acquisizione della divisione di telecomunicazioni di British Arquiva per due miliardi di sterline (2,2 miliardi di euro) e in contemporanea ha reso noto un aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro, mirato anche a finanziare le prossime opportunità di crescita che il gruppo ha nel mirino.

Euro in assestamento sul dollaro, debole lo yen
Sul mercato dei cambi, euro in lieve flessione a 1,0983 dollari (1,0993 ieri in chiusura). Debole lo yen, indicato a 117,91 per un euro (117,44) e 107,35 per un dollaro (107,24). In rialzo il prezzo del petrolio: il future novembre sul Wti sale dello 0,66% a 53,10 dollari al barile, mentre la consegna dicembre sul Brent si attesta a 58,71 dollari (+0,62%).

Spread in leggero rialzo, chiude a 154 punti
Sull’obbligazionario,dopo un avvio invariato, lo spread tra BTp e Bund si è attestato in leggero rialzo. Il differenziale di rendimento tra il nuovo BTp decennale benchmark (Isin IT0005383309) e il pari scadenza tedesco ha terminato la giornata a 154 punti base, in aumento rispetto al closing di ieri a 152 punti base. In leggero calo, invece, il rendimento del BTp decennale benchmark che si attesta in chiusura allo 0,94% dallo 0,95% della vigilia.

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