Perché il mercato delle azioni potrebbe calare del 50%

Negli ultimi 10 anni, con il raddoppiamento delle azioni, il sentimento di euforia nei confronti del mercato si è tramutato in pessimismo: molti investitori, infatti, con le pesanti oscillazioni dei titoli avvenute nel 2018 avvertono notevole sfiducia e insicurezza, condizione che fa sì che essi osservino il mercato con diffidenza, aspettandone un potenziale declino. Il noto gestore di fondi nonché fondatore della compagnia AlphaOne Capital Partners, Dan Niles, ha affermato che il mercato delle azioni potrebbe calare del 50%.
In questo articolo analizzeremo il suo punto di vista a riguardo. 

Perché il mercato delle azioni potrebbe calare del 50%

Perché il mercato delle azioni potrebbe calare del 50%

Dan Niles ha affermato alla CNBC che, nonostante nel 2018 molte forze positive stiano alimentando il mercato azionario, fra un anno a questa parte, la situazione potrebbe diventare molto negativa. Ha aggiunto che quando si ha un tipo di correzione con una percentuale dal 20 al 50% (ben diversa dal consueto 10 – 20%) è molto probabile che inizino a verificarsi i veri problemi. L’insorgenza di uno scenario così negativo sta notevolmente aumentando per la fine del 2019.

L’ultimo mercato ribassista

L’ultimo mercato ribassista, verificatosi dall’Ottobre 2007 sino al Marzo 2009, ha tagliato del 57% il valore dell’Indice americano S&P 500 nel corso di 517 giorni. Ci sono voluti più di 4 anni affinché l’indice chiudesse nuovamente al picco precedente.

 

La positività diventa negatività

Niles sostiene che molti degli eventi del 2018 diventeranno potenti segnali che trascineranno in basso l’economia e le azioni. Ha aggiunto:

Le cose che rendono forte l’economia di oggi, come ad esempio le migliori quotazioni delle materie prime, inizieranno a diventare avverse.

Inoltre, le condizioni propizie che hanno fatto sì che i prezzi del petrolio aumentassero del 50% e che hanno rafforzato le azioni legate al settore energetico, si tramuteranno in avversità che aumenteranno i costi di produzione e aggiungeranno inflazione. Mentre un tasso di disoccupazione del 4% è in sé ottimo, questo è stimolare gli aumenti di salario, cosa che rovinerà il margine di profitto.

Niles ha aggiunto che le probabilità di una recessione aumentano con il restringimento dei crediti messo in atto dalla Federal Reserve, mentre la Banca Centrale Europea (BCE) sta interrompendo la sua policy di quantitative easing ossia l’alleggerimento quantitativo.

Perché il mercato delle azioni potrebbe calare del 50%

Tassi di interesse

Con i guadagni del primo trimestre che sono risultati essere ampiamente alti, i tassi di interesse stanno diventando sempre di più un importante fattore per i prezzi delle azioni. Il Wall Street Journal ha osservato:

Se i tassi di interesse continuano a salire, il numero di azioni che possono generare una forte crescita diminuiranno. Questo farà sì che le transazioni affollate, inevitabilmente culmineranno in svendite indecenti.

Secondo alcune informazioni elaborate da Thomson Reuters I/B/E/S e menzionate nel Wall Street Journal, le compagnìe del S&p 500 sono sulla buona strada per ottenere un aumento dei profitti di oltre il 26% nel primo trimestre del 2018, migliore anno in fatto di guadagni dal lontano 2010. Comunque, gli analisti hanno stimato un calo sino al 6.7% della crescita per il primo trimestre del 2019.

Pessimismo crescente

Secondo un’analisi condotta da Bloomberg, questi fattori aiutano ad alimentare un notevole pessimismo fra gli investitori, i cui rischi stanno diventando una sorta di profezia auto-avverante che compromette il mercato delle azioni. Valutazioni degli asset finanziari storicamente alte, costituiscono una fonte di preoccupazione. La citata ricerca condotta da Bloomberg, ha mostrato che il valore degli asset finanziari è di circa 10 volte il PIL. Gli investitori sono sempre più preoccupati dalle conseguenze dell’incentivo monetario messo in atto dalle banche centrali. Queste politiche, costituite da una più diffusa estensione dell’offerta monetaria che rende il denaro facilmente accessibile ai cittadini per incoraggiare la crescita economica, hanno gonfiato i prezzi degli asset ben oltre ciò che la crescita economica è in grado di giustificare.

Fonte: Investopedia.com

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