7 Curiosità Sulla Borsa di Milano
La Borsa Valori di Milano nacque agli inizi del 19° secolo attraverso un decreto napoleonico del Vicerè d’Italia Eugenio di Beauharnais e da Carlo Ciani, che apparteneva ad una nota famiglia di banchieri e che ne fu il primo presidente. Tuttavia, non era l’unica borsa valori presente nel nostro paese. Verso la fine del secolo erano presenti in Italia altre 9 Borse: Venezia, Trieste, Roma, Firenze, Napoli, Torino, Genova, Bologna e Palermo. Ma allora come oggi, quella di Milano era considerata la più importante del Paese. Ad ogni modo scommetto che pochi di voi conoscono la storia e, soprattutto, le curiosità riguardanti la Borsa Italiana. Oggi vedremo quelle che, a mio parere, sono le più interessanti e particolari.
Indice
1. Fondazione
Come ho accennato all’inizio, la Borsa Valori di Milano nacque il 16 Gennaio 1808 (ufficialmente, come Camera di Commercio di Milano), per volontà del banchiere Carlo Ciani e del vicerè del Regno d’Italia Eugenio di Beauharnais, un “uomo” di Napoleone Bonaparte. Tuttavia, non era la più antica presente nel nostro paese. La prima Borsa istituita in Italia fu infatti quella di Venezia, che nacque nel 1630. In seguito, nacquero anche quella di Trieste (1775) e Roma (1802). La prima sede della Borsa di Milano era davvero minuscola, se rapportata a quella di oggi: era infatti distribuita su 3 vani al Monte di Pietà! Dopo qualche mese la sede fu spostata al Palazzo dei Giureconsulti.
2. Non Solo Titoli, Ma Anche Merci
Nel 19° secolo in tutte le borse italiane venivano scambiate non solo valute e titoli azionari, ma anche merci. Solo nel 1913 queste differenti negoziazioni furono “divise”.
3. Sede Principale
Oggi la sede principale della Borsa Italiana è conosciuta come Palazzo Mezzanotte, dal nome dall’architetto che l’ha progettato (Paolo Mezzanotte). I lavori iniziarono nel 1929 (dopo un paio di anni spesi per la progettazione e gli studi di fattibilità) e finirono nell’Ottobre del ’32.
4. Il Dito…Medio!
Piazza Affari, ovvero la piazza antistante Palazzo Mezzanotte, ospita una scultura alquanto provocatoria di Maurizio Cattelan, denominata L.O.V.E. (acronimo di Libertà, Odio, Vendetta, Eternità). La particolarità di quest’opera è che raffigura una mano nell’atto di un saluto fascista…..ma con tutte le dita mozzate eccetto il dito medio! La scultura, che fu installata a Piazza Affari nel Settembre del 2010 e inizialmente doveva stare in mostra per un paio di settimane, ma la giunta Pisapia (dopo 2 anni di consultazioni e polemiche) decise alla fine di non toglierla.
5. Le Grida e Le Corbeilles
Fino ai primi anni ’90, i titoli venivano scambiati dai vari agenti di cambio con delle grida in particolari aree dedicate (chiamate “corbeilles”), in base al tipo di negoziazione. Le grida, si narra, erano anche accompagnate da gesti evocativi a seconda del titolo trattato. Ad esempio, le Generali erano caratterizzate dal saluto militare con la mano destra inclinata sulla fronte, le Fiat dal gesto di un volante o da quello di un clacson, le Toro dall’indice e dal mignolo alzati (sì, le classiche corna!) e le Italgas dal naso tappato.
6. L’Era Telematica
Nel ’94 si chiuse ufficialmente l’era delle “grida” e il mercato borsistico divenne totalmente telematico. Da allora, le azioni vennero appunto scambiate tramite una piattaforma telematica.
7. Gestione
Vi siete mai chiesti chi gestisce la Borsa? Fino al 2007 era una società chiamata “Borsa Italiana”. Quell’anno però attuò una fusione con la borsa di Londra. Le due società sono oggi sotto il controllo del London Stock Exchange Group.
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