Fusione FCA-Renault: Termini e Scenari
Quello che sembrava uno dei tanti rumors del settore, è diventato realtà: è stata infatti presentare una proposta ufficiale per la fusione di Fca e Renault.
Fusione FCA-Renault: Termini e Scenari Futuri
Se la fusione si concretizzerà, ne nascerà il primo gruppo automobilistico mondiale (superando Volkswagen) che sarà controllato per il 50% dagli azionisti di Fca e per il 50% dagli azionisti di Groupe Renault, una struttura di governance paritetica e una maggioranza di consiglieri indipendenti. Il nuovo gruppo industriale sarà in grado di coprire quasi tutti i segmenti di mercato, dalle citycar elettriche, passando dai pick-up fino ai Suv e alle supercar.
“Nel gruppo Renault abbiamo trovato un partner affine che vede il futuro come noi. Quelle che sono iniziate qualche tempo fa come conversazioni operative per una maggiore collaborazione si sono trasformate in una trattativa sulla fusione dal momento che abbiamo riconosciuto gli enormi potenziali benefici per entrambe le società che risulterebbero dal mettere insieme i propri business”.
Questo è quanto ha detto a proposito l’amministratore delegato di Fca Mike Manley in una lettera ai dipendenti sulla proposta di fusione presentata al gruppo Renault.
Come anticipato precedentemente, l’accordo prevede che gli azionisti di ciascuna società riceverebbero una quota azionaria equivalente nella Società risultante dalla fusione (50/50). L’operazione verrebbe effettuata come fusione sotto una capogruppo olandese. Secondo quanto affermato da Fca, il CdA del nuovo gruppo sarebbe inizialmente composto da 11 membri con una maggioranza di consiglieri indipendenti e con un numero uguale di consiglieri (4 ciascuna) in rappresentanza di FCA e Renault, ed uno proposto da Nissan/Mitsubishi (altra controllata dal gruppo francese).
Altra clausola dell’accordo prevede che i diritti di doppio voto oggi esistenti non saranno trasferiti. Tuttavia, tutti gli azionisti dovrebbero avere la possibilità di acquisire loyalty voting rights una volta conclusa l’operazione di fusione nell’ambito di un sistema di loyalty.
La Società capogruppo sarà quotata sulla Borsa Italiana (Milano), Euronext (Parigi) e al New York Stock Exchange.
A livello produttivo, si parla di un gruppo da 15 milioni di veicoli prodotti ogni anno, che ne farebbero quindi il primo produttore mondiale superando di ben quattro milioni di unità la tedesca Volkswagen. La fusione porterà ovviamente ad uno scambio di conoscenze e tecnologie fra i due gruppi, soprattutto per quanto riguarda le auto a motore elettrico. Il matrimonio fra le due case automobilistiche è inoltre utile (soprattutto ad Fca) per aprirsi al mercato asiatico, producendo anche auto low-cost grazie al grande potenziale offerto dal marchio Dacia e dalle sinergie messe a disposizione da Nissan/Mitsubishi.
Tuttavia, al momento la proposta di fusione non riguarderebbe anche Nissan e Mitsubishi (controllate da Renault), anche se la sinergia e lo scambio di know-how non dovrebbe essere in discussione. Secondo le previsioni di Fca, i due produttori asiatici potrebbero ottenere circa un altro miliardo di euro di sinergie aggiuntive. Ma una fusione converrebbe a Nissan-Renault-Mitsubishi non solo per una questione di costi, ma anche per aprirsi nuove opportunità commerciali negli Stati Uniti.
Per quanto riguarda eventuali stravolgimenti negli impianti produttivi, i due gruppi hanno messo subito in chiaro che nessun stabilimento verrà chiuso grazie ad investimenti mirati e più efficienti in termini di utilizzo del capitale in piattaforme globali dei veicoli, in architetture, in sistemi di propulsione e in tecnologie.
Fca ha già dimostrato, grazie all’acquisizione di Chrysler, di potersi adattare a culture diverse per creare solide partnership e strutture dedicate ad un obiettivo comune. Il consiglio di amministrazione di Fca crede molto in questo matrimonio, che porterebbe benefici a tutti e creerebbe nuove opportunità per i dipendenti di entrambe le società e per i principali stakeholder.
La notizia è stata accolta positivamente dalla Borse: alle 10:50 l’azione FCA ha fatto registrare un +9,97%, a 12,598 euro. In avvio di giornata non era riuscita a fissare un prezzo ufficiale per eccesso di scostamento, per poi tornare con un aumento di 15 punti percentuali. Mentre alla borsa di Parigi, il titolo Renault ha subito un rialzo di circa il 13%. La controllante di FCA, EXOR, sale invece del 5,31% (leggi anche Azioni Fiat Chrysler).
Tuttavia, prima che l’operazione venga portata a compimento e per ammortizzare la disparità dei valori sul mercato azionario, gli azionisti di FCA dovrebbero ricevere anche un dividendo complessivo pari a 2,5 miliardi ed un pacchetto di azioni Comau (oppure un dividendo aggiuntivo di 250 milioni di euro se lo spin-off di Comau non dovesse avere corso).
Scenari
Secondo il Financial Times, però, la procedura di fusione non sarebbe così scontata. Questo perché sarebbe una mossa ardita il cui scopo sarebbe quello di sottrarre parte del peso decisionale di Nissan. La casa giapponese e Renault si sono alleate nel 1999, mentre Mitsubishi si è unita nel 2015 quando Nissan ne ha acquistato il 36%. L’attuale struttura dell’intesa resta comunque “asimmetrica”, con Renault che detiene il 43% del pacchetto azionario di Nissan e tutti i diritti di voto, mentre Nissan detiene solo il 15% della casa francese.
Ad ogni modo, la fusione con il gruppo franco-nipponico permetterebbe ad Fca di affacciarsi finalmente sul mercato dell’elettrico, un settore finora “snobbato” dalla casa italiana. Bisogna capire ora le intenzioni del gruppo torinese e se i marchi Fiat, Lancia, Alfa Romeo, Jeep, Abarth, Maserati e Ferrari resteranno tutti in portafoglio o se saranno previste cessioni (leggi anche Azioni Fca e Vendita di Magneti Marelli).