Come Investire Nello Yen Giapponese
Quella giapponese è la terza più grande economia al mondo, dopo quella di Stati Uniti e Cina, con un prodotto interno lordo pari a circa 6.000 miliardi di dollari annui. Ma è lo status di più grande creditore del mondo, piuttosto che la sua grande economia, che ha dato alla sua moneta (lo yen) la reputazione di “bene rifugio” sul mercato. Di conseguenza, lo yen giapponese è diventata la terza valuta più scambiata nel mercato Forex dopo il dollaro statunitense e l’euro.
Durante la crisi del debito sovrano della zona euro, lo yen giapponese si è apprezzato in modo significativo come una delle poche valute “sicure”, in particolare dopo che il franco svizzero è stato allineato alla valutazione dell’euro per evitare un ulteriore apprezzamento. Ma lo yen giapponese è stato un popolare carry trade in passato anche a causa dei suoi bassi tassi di interesse, che lo hanno reso a buon mercato da prendere in prestito. Ad ogni modo, questa moneta svolge un ruolo fondamentale nella vita quotidiana di molti investitori internazionali. Vediamo come.
Lo yen giapponese è molto popolare tra gli investitori internazionali perché viene considerato da sempre come un “porto sicuro”, adatto al carry trade e alla copertura valutaria. Per chi non lo sapesse, per carry trade s’intende una pratica speculativa consistente nel prendere a prestito del denaro in paesi con tassi di interesse più bassi, per cambiarlo in valuta di paesi con un rendimento degli investimenti maggiore in modo sia da ripagare il debito contratto sia da ottenere un guadagno con la stessa operazione finanziaria. A partire dai primi anni del 2000, gli investitori cominciarono a prendere in prestito lo yen giapponese, dato della Banca del Giappone applicava bassissimi tassi di interesse.
I fondi da questi prestiti sono stati poi concessi in prestito in altre valute, come il dollaro statunitense, ma ad un tasso di interesse più elevato. Dal 2008 fino al 2012, lo yen giapponese è diventato un investimento rifugio per i trader di valuta internazionale, dato lo status di grande creditore di cui gode il paese nipponico. Queste attività hanno fatto risalire la valutazione dello yen nei confronti delle altre valute, ma hanno anche inciso molto nel settore delle esportazioni. Nel 2013, il primo ministro Shinzo Abe fu eletto con la promessa di ridurre la valutazione dello yen giapponese attraverso il “quantitative easing” ed altre misure, che oggi hanno decisamente contribuito a far scendere la valutazione. Nel corso di tutti questi anni, lo yen giapponese è stato usato anche come copertura valutaria, facendo entrare il Giappone fra le mete preferite d’investimento.
Investire Negli ETF
Il modo più semplice di investire nello yen giapponese è con gli Exchange-Traded Funds (ETF). Utilizzando una varietà di strumenti derivati (come i currency swap), questi fondi cercano di “imitare” il prezzo dello yen giapponese rispetto sia al dollaro statunitense che ad un paniere di valute internazionali. Alcuni fondi offrono anche opzioni di “leveraged” o di vendita allo scoperto che consentono agli investitori di sfruttare il movimento dello yen giapponese in una varietà di opzioni.
Ad ogni modo, i due migliori ETF per investire nello yen giapponese sono:
- ProShares UltraShort Yen (YCS) – Questo fondo cerca risultati giornalieri di investimento che corrispondono a due volte l’inverso (-2x) della performance giornaliera del prezzo in dollari USA dello yen, con un expense ratio di 0.95% e di circa 425 milioni dollari in totale di attivo, a partire da Marzo 2013.
- CurrencyShares Japanese Yen Trust (FXY) – Si tratta di un ETF creato per trarre beneficio da un eventuale apprezzamento dello yen sul dollaro. Ha un costo di gestione atteso dello 0,40% su base annua, e mensilmente può distribuire un piccolo dividendo, frutto degli interessi maturati al netto delle spese del fondo. Il Cross USD/JPY rappresenta circa il 17% delle transazioni sui cambi mondiali, pari ad un controvalore medio giornaliero di circa 296 miliardi di dollari.
Il mercato Forex rappresenta un’altra ottima opzione per i trader che desiderano acquistare o vendere lo yen giapponese. Utilizzando una valuta per acquistarne un’altra con un alto “leverage” (ad esempio 50:1 o superiore), i trader possono realizzare un profitto quando la moneta acquistata aumenterà di valore rispetto alla valuta utilizzata per effettuarne l’acquisto. Oggi, lo yen giapponese viene più comunemente scambiato con il dollaro statunitense (coppia USD/JPY). Ma prima di effettuare tale negoziazione, gli investitori internazionali dovrebbero essere consapevoli del fatto che l’effetto leva comporta spesso una maggiore quantità di rischio. Queste operazioni vengono in genere collocate in conti specializzati offerti dai vari broker forex, che possono differire dai conti di intermediazione esistenti.