– News – Borse, conto alla rovescia per la Fed
Però, come avverte Bank of America-Merrill Lynch, non è tutt’oro quello che luccica, perché l’incertezza sul limite inferiore che potranno raggiungere i tassi di interesse (Morgan Stanley si attende un altro taglio sui depositi delle banche a marzo) solleva interrogativi per i profitti delle aziende di credito.
Meno sicuro è stato il movimento sulle obbligazioni, dapprima spinte dall’entusiasmo all’unisono e poi in modo più selettivo. I titoli di Stato tedeschi, che hanno rendimenti negativi anche a lungo termine per via del rastrellamento poderoso da parte degli investitori in questi ultimi anni, hanno invertito la tendenza, perché diventano meno appetibili a fronte dei depositi gratuiti; inoltre, gli acquisti della Bce avranno un impatto relativo maggiore sui bond periferici, perché le emissioni di Berlino soffrono ormai di scarsità. Così il rendimento del Bund decennale si è alzato di oltre 20 punti base (0,2%) in poche sedute, da -0,63% a -0,45%. Viceversa, il BTp italiano ha aumentato il suo appeal, anche in scia alla definizione della compagine di un Governo più vicino alle istituzioni dell’Unione europea; lo spread, il divario di rendimento con il Bund decennale, si è ridotto a 133 punti base (1,33%) contro i 155 (1,55%) punti base del venerdì precedente.
Nei prossimi giorni, saranno i dati macroeconomici a misurare la distanza tra le due economie. Per l’Italia lunedì 16 settembre sono diffuse la stima finale dell’inflazione di agosto ( +0,5% la stima preliminare) e mercoledì 18 settembre gli ordini e il fatturato industriale di luglio (rispettivamente a -0,9% e a -0,5% in giugno), oltre che la bilancia commerciale di luglio (+1.876 miliardi di euro verso la Ue in giugno), che tanto dipende proprio dalla salute della produzione tedesca . Per la Germania si attende martedì 17 settembre l’indice Zew che illustra la fiducia degli investitori istituzionali sia per la situazione corrente, sia per il futuro (ad agosto le due rilevazioni erano a -13,5 e a -44,1 punti).
Giovedì 19 settembre, il giorno successivo al rilascio del dato dell’inflazione nell’area euro ad agosto (+0,2% la stima)) si terranno i discorsi di due banchieri centrali antagonisti rispetto alla necessità di interventi espansivi della Bce a sostegno dei prezzi: quello di Benoît Cœuré, che nell’ultimo comitato si è opposto alla partenza del nuovo Qe, e quello del finlandese Olli Rehn, che invece aveva allettato i mercati anticipando la notizia di una manovra poderosa.
Buon umore Oltreoceano
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