– News – Conte, pressing all’Europa: fine del sogno o rinascita
(Teleborsa) – “Di fronte a una tempesta come il covid-19 che riguarda tutti, non serve un salvagente per l’Italia: serve una scialuppa di salvataggio solida, europea, che conduca i nostri Paesi uniti al riparo”. Lo scrive il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in una lettera di risposta inviata alla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen (che ieri aveva ammesso le mancanze dell’Europa almeno nei primi giorni dell’emergenza) di cui “ha apprezzato il sentimento di vicinanza e di condivisione”.
“L’Italia sa che la ricetta per reggere questa sfida epocale non può essere affidata ai soli manuali di economia – scrive il Premier nella lettera pubblicata da La RepubbLica – Deve essere la solidarietà l’inchiostro con cui scrivere questa pagina di storia: la storia di Paesi che stanno contraendo debiti per difendersi da un male di cui non hanno colpa, pur di proteggere le proprie comunità, salvaguardando le vite dei suoi membri, soprattutto dei più fragili, e pur di preservare il proprio tessuto economico-sociale”.
SPALLATA AL MES – “Al termine dell’ultimo Consiglio europeo dello scorso 26 marzo, ci siamo dati due settimane di tempo per raccogliere questa sfida -incalza il Premier – Purtroppo, alcune anticipazioni dei lavori tecnici che ho potuto visionare non sembrano affatto all’altezza del compito che la storia ci ha assegnato. Si continua a insistere nel ricorso a strumenti come il Mes che appaiono totalmente inadeguati rispetto agli scopi da perseguire, considerato che siamo di fronte a uno shock epocale a carattere simmetrico, che non dipende dai comportamenti di singoli Stati. E’ il momento di mostrare più ambizione, più unità e più coraggio”, sottolinea Conte secondo il quale il 2020 sarà un vero e proprio spartiacque nella storia della UE.
FINE DEL SOGNO O RINASCITA? – Per questo, le ultime parole del Presidente del Consiglio fanno anche da monito, richiamando tutti ad una piena consapevolezza sulla “partita” che si sta giocando : “Solo se avremo coraggio, se guarderemo davvero il futuro con gli occhi della solidarietà e non col filtro degli egoismi, potremo ricordarlo non come l’anno del fallimento del sogno europeo ma della sua rinascita”.