Guida al growth investing, l’investimento di qualità
Il growth investing viene comunemente considerato come un investimento di qualità, ovvero quello che viene fatto in imprese soggette a crescita rapida e/o consistente.
Il precursore di questo stile di gestione degli investimenti fu T. Rowe Price negli anni ’30, ed è praticamente quella che ha fatto la fortuna di Warren Buffett! Al contrario degli investitori value che cercano le migliori occasioni del mercato, gli investitori growth cercano di acquisire i titoli delle migliori imprese disponibili sul mercato.
Questo stile di investimento va quindi alla ricerca di quelle società che operano nei settori in rapida crescita e che reinvestono nel business gli utili prodotti allo scopo di massimizzare le possibilità di sviluppo e di crescita.
Come prima cosa, questa strategia prevede l’identificazione del migliore settore in crescita: l’investitore considera tutti gli indicatori riguardanti il settore e cercherà poi di prevedere le sue prospettive future.
Ovviamente, la parte più difficile sarà quella di identificare (all’interno del settore) l’impresa con la miglior performance: ciò non significa necessariamente che sia quella con le vendite o rendimenti più alti ma quella che è meglio predisposta a trarre vantaggi dalle condizioni future in relazione ai diversi indicatori di settore.
Il growth investing, quindi, rientra fra le tecniche d’investimento più difficili da praticare! Tuttavia, anche se sarà possibile far crescere l’investimento attraverso il ritorno di qualsiasi tipo di rendimento del vostro capitale, come ad esempio pagamenti di interessi su un Certificati di Deposito, una definizione più specifica di growth investing è quella di accrescere la propria ricchezza attraverso la rivalutazione del capitale a lungo o a breve termine.
Il growth investment è perciò considerato la parte più “offensiva” di un portafoglio di investimenti, mentre la parte “difensiva” riguarda la riduzione dell’imposta sul reddito o la conservazione del capitale.
Tipi di Growth Investing
Alcune categorie principali di attività, storicamente, hanno dimostrato il maggior potenziale di crescita. Tutte loro, di solito, sono dotate di un livello di rischio molto elevato. I growth investment si dividono in:
- Azioni small-caps: la dimensione di una società si basa sulla sua capitalizzazione di mercato o sul suo patrimonio netto. Non vi è alcuna definizione universale di ciò che possa essere considerato “small cap” rispetto a “micro-cap”, medio o grande che sia, ma la maggior parte degli analisti classificano qualsiasi azienda con una capitalizzazione di tra $ 300 milioni e $ 2 miliardi come un’impresa small-cap. Le aziende di questa categoria sono, spesso, ancora nella loro fase iniziale di crescita e anche le loro azioni hanno un potenziale di apprezzamento del prezzo notevolmente più basso. Le azioni small-caps, storicamente, hanno registrato rendimenti più elevati rispetto ai loro “cugini” blue-chip, ma sono anche notevolmente più volatili e comportano un elevato grado di rischio!
- Azioni tecnologiche e sanitarie: le aziende che sviluppano nuove tecnologie o innovazioni nel settore sanitario possono rappresentare una scelta eccellente per gli investitori che sono alla ricerca di un portafoglio di qualità. Le azioni di società che sviluppano prodotti “popolari” o rivoluzionari possono aumentare in maniera esponenziale il loro prezzo e in un periodo di tempo relativamente breve!
- Investimenti speculativi: gli investitori che amano il brivido e gli speculatori, di solito, volgono la loro attenzione agli investimenti ad alto rischio come le “penny stock”, futures e opzioni, valute e speculazioni nel settore immobiliare, come terreni non edificati. Rientrano in questa categoria anche delle partnership con società petrolifere e del gas e di “private equity” per quegli investitori aggressivi in fasce di reddito alte. Coloro che “azzeccano” gli investimenti in questo campo, potranno vedere un ritorno sul capitale di molte volte superiore il loro investimento iniziale. Ma possono anche perdere ogni centesimo!!
Gli investitori growth, quindi, acquistano titoli con alte aspettative…ma anche con la convinzione che tali aspettative siano troppo basse e che aumenteranno nel futuro. Le imprese growth hanno aspettative di rapida crescita dei “cash flows” (flussi di cassa); inoltre, la maggior parte di loro, opera con un alto ROIC (return on investment capital).
Risulta quindi chiaro che il ROIC sarà una parte importante dei titoli growth, perché senza un alto ROIC l’impresa non potrà finanziare la sua crescita! Il buon esito dell’investimento si avrà allora quando la crescita dei cash flows e i rendimenti sul capitale investito saranno maggiori delle aspettative. Gli investitori che privilegiano la crescita tendono a contrapporre all’analisi fondamentale del titolo, l’analisi sulle attese di sviluppo del business societario, scegliendo quelle società che prevedono possano avere un tasso di crescita tale da creare utili inattesi dalla maggior parte degli analisti. Di solito, le società scelte in base a questi requisiti, sono due tipi: imprese con redditività storica superiore alla media e buone prospettive di crescita e imprese che per fattori interni, settoriali o economici si prevede potranno generare utili a breve termine superiori alla media.
conclusioni
Il growth investing è un argomento complesso che è spesso strettamente collegato con altri soggetti, come l’analisi fondamentale, l’analisi tecnica e le ricerche di mercato. Anche se esistono molte strategie growth utilizzate sia da investitori individuali ed istituzionali, tenete a mente che è una tipologia d’investimento ad alto rischio! Ma è anche vero che il rischio è sempre direttamente proporzionale al guadagno!