– News – Mediobanca, Bolloré con Nagel: «Soddisfatti della sua gestione»
Il socio bretone di Mediobanca (la sua quota sfiora l’8%) prende le distanze da Leonardo Del Vecchio e si schiera in modo chiaro e inequivocabile a sostegno del ceo e della sua équipe
di Marigia Mangano
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Vincent Bolloré, socio forte di Mediobanca con una quota che sfiora l’8%, prende le distanze da Leonardo Del Vecchio e si schiera in modo chiaro e inequivocabile a sostegno del ceo di Piazzetta Cuccia, Alberto Nagel. Di fronte alle voci, sempre più ricorrenti, di contatti in corso tra Del Vecchio, socio al 7% della banca milanese, e il finanziere bretone, lo stesso Bolloré, tramite un portavoce, ha fissato alcuni punti fermi. «Non è vero, non c’è stato alcun contatto», ha fatto sapere. «Anche se siamo usciti dal patto di Mediobanca dopo vent’anni di presenza, siamo sempre stati, e siamo tuttora molto soddisfatti della gestione di Nagel e della sua équipe».
Una posizione forte, che, in uno scenario in cui si cercano di decifrare le alleanze in campo nel libro soci di Piazzetta Cuccia, assume un peso assai rilevante. Quell’8% di Mediobanca nelle mani di Bolloré, potenzialmente una quota che poteva fare da ago della bilancia nella partita in corso sull’istituto, sembra dunque schierarsi a difesa di Nagel, il cui operato, insieme al modello di business costruito intorno alla banca milanese è stato messo pubblicamente in discussione da Del Vecchio.
Il patron di Luxottica nei giorni scorsi ha fatto sapere che la sua idea di Mediobanca è quella di un istituto meno dipendente da Generalie Compass e più concentrato sull’investment banking. In proposito Del Vecchio, secondo quanto è stato possibile ricostruire, avrebbe chiesto al suo braccio destro e storico manager di Delfin, Romolo Bardin, di analizzare la struttura di bilancio di piazzetta Cuccia. Il documento messo a punto dall’amministratore delegato della finanziaria lussemburghese (che siede anche nel board delle Generali) avrebbe portato alla conclusione che i numeri di Mediobanca sembrano più a vicini a quelli di una holding che a quelli di una banca d’affari. E secondo Delfin, questo modello va ribilanciato.
Del Vecchio vorrebbe ora sondare gli azionisti per capire un eventuale interesse a cedere le loro quote o a supportare la sua azione rivolta a modificare il piano industriale che Nagel presenterà al mercato il prossimo 12 novembre e che si preannuncia all’insegna della continuità. Per tastare il polso al mercato Delfin ha al suo fianco il proxy advisor Georgeson, che l’ha assistito anche sul fronte Essilor, ma al momento si è ancora in fase valutativa e non sono state avviate inziative concrete di prese di contatto con gli investitori.