Come Fare Short Selling
Una delle qualità che ogni trader dovrebbe possedere è la pazienza, soprattutto se si tiene conto che il mercato azionario tende a crescere nel lungo periodo. Al contrario, nel breve periodo il mercato è soggetto ad alta volatilità e quindi sale e scende continuamente. Ma quando si vuole sfruttare la caduta del valore di un titolo azionario, si può utilizzare una strategia di trading chiamata short selling.
Si tratta di una tecnica poco utilizzata (anche perché rischiosa) ma che, se fatta bene, può portare a rendimenti non indifferenti. Esistono due modi per fare short selling: sulle azioni o sulle opzioni binarie. Vediamo ora in cosa consistono.
Indice
Short Selling Con Le Azioni
Lo short selling su un titolo azionario è sicuramente il modo più utilizzato dai trader per scommettere sul suo calo. In breve, consiste nel prendere a prestito le azioni da chi già le possiede, impegnandosi a restituirle in futuro. Poi si vende il titolo che si è preso a prestito sperando che il prezzo del titolo scenda prima di dover chiudere la posizione, ovvero prima di dover restituire le azioni a chi ce le ha prestate. Se questo dovesse avvenire, infatti, al momento opportuno potremo riacquistare il titolo a un prezzo più basso rispetto a quello a cui lo si è in precedenza venduto, guadagnando sulla differenza.
Ad esempio, se prendiamo in prestito azioni che riusciremo a vendere a 200 Euro e a riacquistare a 150 Euro, otterremo un profitto finale di 50 Euro per azione. Attenzione però! Se fate male i vostri calcoli, lo short selling potrebbe farvi perdere parecchio! Ricollegandoci all’esempio precedente, se il titolo venduto per 200 euro dovesse salire a 250 euro, allora perderete 50 euro per ogni azione che dovrete ricomprare per ridarla a chi ve l’ha prestata.
Short Selling Con Le Opzioni
Un’altra tecnica per fare short selling è basata sulle opzioni (leggi anche Come fare trading con le opzioni binarie). La strategia consiste nell’acquistare un’opzione put e vendere un’opzione call allo stesso strike price (prezzo d’esercizio) e con la stessa expiration date (data di scadenza).
Se l’azione scende, allora il valore della opzione put salirà. Se il titolo sale, il valore della put scenderà, e il valore della opzione call venduta salirà, creando una perdita per la posizione complessiva, che sarete tenuti a pagare come nel caso di un comune titolo. Ricordiamo che le opzioni put sono contratti stipulati tra due soggetti in cui il compratore, dietro pagamento di un premio al venditore, acquista la facoltà di vendere in futuro al venditore (facoltà di esercitare l’opzione) un certo quantitativo di una determinata attività sottostante, a un certo prezzo (chiamato strike price o prezzo d’esercizio). Le opzioni call sono invece contratti stipulati tra due contraenti che, previo pagamento di un premio al venditore, danno al compratore la facoltà di comprare in futuro dal venditore stesso (facoltà di esercitare l’opzione) una data attività, a un certo prezzo (strike price).
Come detto precedentemente, quando si vuole replicare una posizione ribassista utilizzando le opzioni dobbiamo acquistare un’opzione put e vendere un’opzione call allo stesso strike price e con la stessa expiration date, e quindi il diritto di acquistare e l’obbligo a vendere se l’acquirente della call volesse esercitare il diritto.
Se alla data di scadenza, il prezzo del titolo sarà inferiore a quello stabilito dall’opzione put, allora si potranno acquistare i titoli sul mercato e rivenderli alla controparte dell’opzione guadagnando la differenza. Il tutto potrebbe essere realizzato solo acquistando una opzione put, ma si comincerebbe a guadagnare solo quando il prezzo di mercato del titolo scendesse sotto il prezzo d’esercizio (al netto del costo dell’opzione). Vendere un’opzione call permetterà al trader di ottenere un prezzo dal compratore dell’opzione che compenserà il costo di acquisto della put, dato che è molto probabile che il mercato assegni un prezzo simile sia ad una call che ad una put sulla stessa quantità.
E con il prezzo del titolo inferiore allo strike price, chi ha acquistato la call non la eserciterà perché ci perderebbe.
Differenze fra lo short selling con le azioni e le opzioni
La principale differenza fra lo short selling con le azioni e le opzioni è di tipo temporale. La strategia basata sulle opzioni impone un limite temporale alla posizione short, perché una volta che l’opzione scade, si hanno due strade: o si chiude la posizione o si adempiono gli obblighi previsti dal contratto di opzione.
Il limite temporale invece non esiste per le azioni e questo può essere un vantaggio per il trader. Infatti, in questo modo vi sarà una maggiore flessibilità per approfittare di una visione ribassista di più lungo periodo su una specifica azione.
Conclusioni
Come detto all’inizio, lo short selling è poco utilizzato nel trading perché considerato molto più rischioso rispetto al più tradizionale “buy and hold“, in quanto potrebbe portare a perdite potenzialmente illimitate! Quando invece si compra e si mantiene un titolo nel proprio portafoglio, non si può perdere più di quanto si è pagato per acquistarlo. Allo stesso tempo, si tratta di una strategia che potrebbe portare a ottimi guadagni ma che, personalmente, consiglierei solo a trader esperti.
Mi si sta aprendo un mondo, grazie per tutte le info! Ma a proposito di opzioni binarie, che sembrano anche di facile utilizzo a sentirne parlare, come faccio a scegliere il broker? Leggevo qui che ce ne sono tantissimi https://opzionibinarieopinioni.it/opinioni/ , ma io da principiante come faccio a scegliere? Voi chi consigliate?
Salve. A dire il vero, le opzioni binarie non sono così semplici. Le varie opzioni offrono sicuramente dei vantaggi all’investitore, ma richiedono una “visione in prospettiva”. Il vantaggio maggiore delle opzioni è quello che il rischio ed il guadagno sono ben noti. A prescindere dall’andamento del mercato, infatti, ci saranno sempre due risultati a disposizione: vincere una somma fissa o perderla! Il maggiore svantaggio delle opzioni binarie consiste invece nel fatto che il guadagno sarà sempre minore del rischio. Ciò significa che un trader dovrà essere sempre in grado di scegliere la giusta direzione, così da coprire le eventuali perdite. Mentre il guadagno ed il rischio possono variare da broker a broker o da strumento a strumento, una cosa sarà sempre costante: le operazioni in perdita costeranno al trader più di quello che possono guadagnare indovinando gli stessi trade. Per quanto riguarda le piattaforme con cui iniziare, ti consiglio BDSwiss o 24option.
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