– News – Tesoro Usa verso emissione titoli a 50 anni. Il deficit supera i mille miliardi – I bond «Matusalemme»
Un passo che intende consentire all’amministrazione di Donald Trump di trarre vantaggio da tassi di interesse ultra-bassi
di Marco Valsania
2′ di lettura
NEW YORK – Il Tesoro americano sta “seriamente considerando” l’emissione di titoli obbligazionari con scadenza a 50 anni da effettuare l’anno prossimo. Un passo che intende consentire all’amministrazione di Donald Trump di trarre vantaggio da tassi di interesse ultra-bassi, in modo da alleggerire il crescente peso dell’indebitamento pubblico.
L’idea non è nuova ma finora era rimasta lettera morta. Il mese scorso il Tesoro aveva fatto sapere di voler esaminare obbligazioni che andassero oltre i trentennali e quell’ipotesi era stata avanzata concretamente e poi ritirata nel 2017. L’urgenza accanto all’opportunità adesso potrebbero però far siìche si realizzi. Soltanto nelle ultime ore Trump, accanto a continui attacchi alla Federal Reserve invitata tagliare ancora e drasticamente i tassi di interesse, ha suggerito proprio un “rifinanziamento” del debito americano, che ha ormai superato i 22.500 miliardi di dollari.
È stato anche rivelato che il deficit dell’ultimo anno fiscale ha raggiunto in agosto, vale a dire in undici mesi, i mille miliardi di dollari, il livello piu’ elevato dal 2012. La cifra esatta del deficit di bilancio è di 1.070 miliardi.
«È qualcosa di cui ho parlato negli ultimi due anni», ha detto il Segretario al Tesoro Steven Mnuchin parlando al canale finanziario Cnbc dei nuovi bond a 50 anni. «È qualcosa che stiamo seriamente considerando. Stiamo guardando alla possibilita’ di emettere un titolo a 50 anni, quello che chiamiamo una obbligazione «ultra-long». Crediamo esista domanda per questo titolo ed è qualcosa che esamineremo seriamente per il prossimo anno». Al momento il titolo del Tesoro a scadenza piu’ “lontana” è il trentennale.
Mnuchin ha ammesso che esistono ostacoli da superare, citando «questioni tecnologiche e di mercato». Ma ha sottolineato come importante l’obiettivo di un ampliamento della capacità di indebitamento degli Stati Uniti e di un suo de-risking attraverso una simile manovra. Il costo del servizio del debito è tra le voci in maggior ascesa dell’intera spesa federale: i pagamenti da interessi sono lievitati del 10% nell’anno fiscale in corso, pari a 497,2 miliardi di dollari nei dieci mesi a luglio – 1,6 miliardi al giorno.
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