Come Calcolare La Rischiosità Di Un’Obbligazione
Come le azioni, anche l’investimento in obbligazioni è soggetto a dei rischi, soprattutto per quanto riguarda la volatilità. Per volatilità di un titolo obbligazionario s’intende la sensibilità del suo prezzo al variare dei tassi di mercato. In altre parole, la volatilità di un’obbligazione è rappresentata dal valore assoluto della variazione percentuale nel prezzo del titolo per una data variazione del rendimento effettivo netto a scadenza, a causa delle variazioni dei tassi di interesse. Vediamo ora di spiegare questo concetto con parole più comprensibili!
Ipotizziamo che un trader acquisti un BTP con un valore di rimborso pari a 100 ed una cedola del 4% annuo fino al 2016; se i tassi a 5 anni fossero esattamente del 4%, allora il prezzo di mercato del titolo in oggetto sarebbe esattamente 100. E se improvvisamente i tassi salissero al 6%, quale sarebbe il nuovo valore del titolo? In questo caso, il suo valore diminuirà di circa 10, poiché per 5 anni dobbiamo avere 2 punti in meno di cedola rispetto al nuovo tasso di mercato. Quindi, la volatilità del titolo sarebbe intorno al 5%, cioè (10 / 100) / 2 = 5%. Con questo esempio abbiamo imparato che la volatilità di una obbligazione dipende da 2 fattori fondamentali:
- il tempo: più è lunga la duration (durata residua del titolo) maggiore sarà la sua volatilità;
- il valore delle cedole: più sono alte e meno il titolo sarà volatile.
Ciò ha una spiegazione molto semplice: gli investitori sono uomini e quindi rispondono ad esigenze umane. Ed è ovvio che in ognuno di noi esiste una paura di cosa avverrà nel futuro e più questo ci appare lontano e più percepiamo un rischio. Quindi, se e quando decidiamo di assumerci un rischio maggiore, vogliamo essere pagati di più! Ma è altrettanto ovvio che se le cedole (interessi) sono alte, eventuali rischi del futuro ci appariranno meno “forti” e l’investimento più “sicuro”.