Come vendere le quote societarie
Avviare un business ed esserne il proprietario è sempre molto gratificante per qualsiasi imprenditore, ma non è sempre un obiettivo pratico! Tutte le aziende hanno bisogno di capitale e alcune ne richiedono davvero tanto! Di conseguenza, molti proprietari di imprese sono costretti a studiare dei modi per vendere le loro quote societarie ad altri per ottenere in cambio dei capitali freschi da investire nella società.
Indice
Motivi per vendere
Esistono molti validi motivi per vendere, tutto o in parte, le proprie quote societarie. La vendita di azioni può generare una liquidità significativa, cioè del denaro che possa pagare i debiti, da investire altrove o da destinare agli eredi. Ma con l’arrivo di fresco denaro contante si può anche finanziare l’espansione del business. Allo stesso modo, la vendita di parte di un’azienda può anche ridurre il rischio del proprietario e consentire loro di diversificare il loro patrimonio personale. Ma queste non sono le uniche ragioni per cui un proprietario possa desiderare di vendere le sue azioni. La vendita di azioni nel corso del tempo può essere anche un mezzo di preparazione per la successione e l’eventuale trasferimento di proprietà, in modo da ridurre al minimo lo “shock” fiscale ai nuovi eventuali proprietari. Ultimo e non meno importante, la vendita di quote societarie può essere il risultato finale di burn-out o di una mancanza di volontà nel far crescere ulteriormente il business!
Vendita parziale o totale?
La prima questione chiave di un processo di vendita è se siete alla ricerca di una vendita totale o parziale. Una vendita totale è abbastanza semplice, in quanto fa terminare il vostro coinvolgimento con l’impresa (a meno che non ci sia un lavoro o contratto di consulenza che faccia continuare il rapporto). Anche se le vendite possono essere strutturate in modo tale da offrire essenzialmente pagamenti annuali, la vendita totale avrà un senso se il proprietario stia cercando di andare avanti…..finanziariamente. Le vendite parziali, invece, sono una questione completamente diversa. Le vendite parziali possono essere un mezzo efficace per la raccolta di capitali (negoziazione parziale della proprietà del capitale) e per incentivare i dipendenti. Prima di contemplare una vendita parziale, è molto importante prendere in considerazione le conseguenze di quanto si desidera vendere: se si vende troppo si rischia di diventare un investitore di minoranza e si potrebbe non avere più la capacità di controllare o almeno influenzare le decisioni aziendali.
opzioni di vendita
Le opzioni di vendita più comuni sono:
- vendere pubblicamente: vendere pubblicamente le proprie quote aziendali rappresenta l’opzione più costosa e più esigente in termini legali, di revisione e degli obblighi di comunicazione. Tuttavia, è di solito l’opzione migliore per poter raccogliere grandi quantità di capitale e / o massimizzare il valore di un’impresa. Anche una fusione con un’altra società rappresenta una scelta molto più economica (tecnicamente, non richiede la presenza di un broker / dealer e gli standard richiesti sono inferiori);
- vendere ai grandi investitori privati: questa vendita riguarda quelle aziende che non hanno bisogno di andare sul mercato pubblico per racimolare fresco denaro contante. Vendere le azioni ad un privato è tendenzialmente molto più facile, veloce ed economico. Queste vendite non solo offrono il vantaggio stesso della raccolta di capitali, ma la presenza di grandi e rispettati investitori potrebbero portare l’azienda ad accedere a finanziamenti futuri. Per molti aspetti, questa categoria comprende finanziamenti di venture capital. Nel finanziamento di rischio, un’impresa o azienda vende quote societarie in cambio di capitale per crescere o espandere il proprio business. In molti casi, le vendite di azioni ai grandi investitori privati richiedono anche che l’investitore entri di diritto nel consiglio di amministrazione;
- vendere ai piccoli investitori: per certi aspetti, la vendita di azioni della vostra azienda ai piccoli investitori privati è al tempo stesso più difficile e più facile che vendere ai grandi investitori. Il lato positivo, è che si possono facilmente selezionare gli investitori, con cui spesso esistono preesistenti rapporti d’affari, ma anche di amicizia. Questi investitori sono anche meno propensi (o in grado) di “forzare” alcuni dei compromessi più importanti che i più grandi investitori possono chiedere (compresa la rappresentanza nel C.d.A o la sostituzione del CEO!). D’altra parte, i piccoli investitori hanno tipicamente meno soldi da investire e questo può rappresentare un problema non da poco (e giuridicamente complesso) per riuscire a raccogliere somme considerevoli;
- vendere ai dipendenti: la vendita di azioni della vostra azienda ai vostri stessi dipendenti è un’altra interessante opzione da considerare. Infatti, questo metodo non rappresenta solo un modo per aumentare la loro fedeltà all’azienda, ma riduce anche le esigenze di compensazione che ha un’azienda: ricompense, premi aziendali, buoni omaggio ecc. Vale a dire, che l’azienda potrebbe pagare il dipendente in azioni invece di elargire loro premi pagati in contanti! Per di più, questi contributi sono generalmente deducibili dalle tasse! Ma, generalmente, la vendita di azioni ai dipendenti non è realmente una soluzione molto pratica per la raccolta di capitali;
- franchising: un’altra opzione importante da considerare è il franchising. Sebbene il franchising, probabilmente, non dovrebbe rientrare ufficialmente in questa lista (in quanto non comporta in realtà la vendita di azioni della vostra attività agli altri), può rappresentare una scelta significativa in alcune circostanze. Per le aziende che forniscono dei servizi, il franchising offre un mezzo di espansione della società utilizzando soldi di terze parti, mantenendo al tempo stesso il controllo della direzione strategica della società. Gli accordi di franchising, in genere, richiedono un aspirante affiliato che paghi una quota iniziale, fornisca il capitale necessario per costruire o aprire il loro franchising e poi inviare una percentuale dei ricavi o profitti al franchisor ogni anno. Mentre le attività in genere rimangono di proprietà del franchisee, le tasse di franchising e la “fedeltà” annuale rappresentano un eccellente ritorno sul capitale per il business.
Vendita di un business: fattori importanti
Per vendere le azioni di un business, il proprietario ha diverse responsabilità da portare a termine. Per cominciare, stabilire un valore per l’azienda rappresenta un fattore critico. Questo processo può richiedere i servizi di un analista contabile e/o consulente, che si aspetta di essere pagato per suoi servizi (se vendere o meno). Come minimo, un proprietario dovrebbe avere qualche idea di un “fair value” per il suo business e quindi sollecitare offerte multiple (almeno tre, se possibile). Se le offerte sono notevolmente diverse dall’idea iniziale del proprietario (fair value), potrebbe essere necessario ripensare alle varie ipotesi. E’ anche opportuno ricordare che le imprese private, quasi sempre, vendono con forti “sconti” alle aziende pubbliche. Ci sono anche dei siti internet costruiti proprio per aiutare i proprietari a cedere le loro attività: i proprietari sono però tenuti ad elencare i cosiddetti “materiali di vendita”. Questi materiali devono includere i dettagli come le vendite, profitti e flussi di cassa del business, una descrizione dettagliata delle attività e altri dettagli pertinenti, come le attività da includere e tutte le attrezzature/macchinari presenti in azienda.
Ci sono molti altri dettagli importanti da tenere a mente se si considera di vendere una parte o la totalità del vostro business. Soprattutto, ricordate che ci vuole tempo: ottenere un buon prezzo per un business privato potrebbe richiedere un anno o più. La pazienza, in questo caso, è di fondamentale importanza: più forte sarà la fretta di vendere, peggiori saranno le possibilità di ottenere un buon prezzo per le azioni! Sarà anche importante contemplare e pianificare le conseguenze dei flussi di cassa di una vendita. Le società pubbliche hanno maggiori spese (revisore dei conti, la conformità CONSOB, ecc,) e anche gli investitori privati potranno insistere per avere controlli più rigorosi della vostra attività. Per di più, se vendete le azioni con la promessa di dividendi regolari, sarebbe opportuno meglio avere un sostanziale flusso di cassa a loro sostegno. Allo stesso modo, sarà anche importante consultare commercialisti e/o avvocati per quanto riguarda le potenziali ripercussioni fiscali (sia per voi e che per il vostro business) di una vendita.
conclusioni
Vendere anche una piccola parte della vostra attività è un serio impegno. Come minimo, assicurarsi di essere ben preparati e di avere aspettative chiare per il processo. La vendita di azioni ad un’azienda privata può essere un ottimo modo per raccogliere capitali, incentivare i dipendenti o portare nuovi talenti e idee in un business, ma richiede pazienza, duro lavoro e la volontà di negoziare il miglior prezzo possibile.