La Tassazione Delle Rendite Finanziarie
Le nuove regole riguardanti la tassazione delle rendite finanziarie sono entrate in vigore il 1° Luglio 2014 e hanno introdotto molte novità interessanti per gli investitori italiani. Azioni, obbligazioni, fondi comuni di investimento e commodities sono solo alcuni dei più comuni strumenti finanziari utilizzati da cittadini ed aziende per generare nuove forme di reddito dai loro risparmi.
Indice
Tassazione delle Rendite Finanziarie
Tutte le rendite che derivano da investimenti finanziari, così come quelle riguardanti il trading online, sono soggette a tassazione ordinaria da parte dello Stato. Quello che però molti ignorano è che per questi sono previsti due regimi fiscali differenti, ovvero:
- regime sostitutivo, che non prevede l’obbligo di dichiarazione, ma sarà compito dello stesso intermediario o broker di trattenere e successivamente versare l’imposta spettante allo Stato;
- regime dichiarativo, in cui invece dovrà essere l’investitore o trader a dichiarare e poi a pagare quanto dovuto.
Come fare allora? In caso di regime sostitutivo, il problema non si pone in quanto l’investitore sarà esonerato sia dall’obbligo di dichiarare sia da quello di versare le somme dovute. Per quanto riguarda il regime dichiarativo, bisognerà far riferimento al normale Modello Unico Persone Fisiche relativo ai redditi generati nell’anno precedente.
Ricordate che se gli strumenti finanziari posseduti sono stati acquistati attraverso broker italiani, sarà necessario compilare le voci relative alle rendite finanziarie contenute nel riquadro RT del documento. Nel caso di broker esteri, bisognerà compilare il riquadro RW.
Nella compilazione, bisognerà prestare anche molta attenzione al rigo RT45, dove andranno riportate anche eventuali perdite derivate dalla compravendita di titoli, in quanto sono deducibili fino al 62,50% del loro valore totale.
In alternativa, l’investitore potrà compilare il Modello 730 Precompilato per Lavoratori Dipendenti, nello specifico la sezione chiamata quadro D “Altri redditi”. In entrambi i casi, l’eventuale plusvalenza dovrà poi essere saldata come avviene con tutti gli altri debiti maturati con lo Stato con Modello F24. Eventuali debiti, andranno invece riportati nella sezione “Plusvalenze”.
Ad ogni modo, la compilazione di questi modelli non è semplice, ed è quindi sempre preferibile affidarsi a professionisti specializzati come un CAF o rivolgendosi direttamente al vostro commercialista di fiducia. Anche perché nella tassazione delle rendite finanziare, andranno inseriti vari codici tributo. I più comuni sono il codice 1100, che si riferisce ad un imposta sostitutiva su plusvalenze derivate da cessione a titolo oneroso di partecipazioni non qualificate e il codice 1242, che si riferisce a redditi di capitale derivati da fonte estera.
Tassazione delle Rendite Finanziarie in Italia: Titoli di Stato, BFP e Polizze Vita
Rispetto al passato, non vi sono state cambi di tassazione per i titoli di Stato, Buoni Fruttiferi Postali e Polizze vita, che sono soggetti alla solita tassazione del 12,5%. Le polizze vita godono inoltre di un’esenzione completa dall’imposta di bollo dello 0,2%.
Tassazione delle Rendite Finanziarie in Italia: Conti Deposito e Azioni
I redditi generati dalla compravendita di azioni (più in generale da capital gain) sono soggetti ad una tassazione del 26%, dividendi compresi: quindi, per ogni 100 euro di guadagno, 26 andranno allo Stato. Anche i Conti Deposito, che già garantiscono uno scarso profitto (in media dell’1,8% lordo), sono anch’essi soggetti all’aliquota del 26%.
Dal 1° Luglio 2014, quindi, la tassazione è passata dal 20% al 26%, con l’ovvio scopo di avvantaggiare i cittadini che investono nei Titoli di Stato, nei Buoni Postali Fruttiferi e nelle polizze vita.
Tassazione Rendite Finanziarie All’Estero
Da quanto detto, abbiamo capito che in Italia non ce la passiamo bene in merito alla tassazione delle rendite finanziarie. Ma all’estero le cose vanno decisamente peggio!
Tassazione delle Rendite Finanziarie: Regno Unito
Dopo l’approvazione della finanziaria 2010, la tassazione delle rendite finanziarie nel Regno Unito è stata innalzata al 28% su derivate da titoli o obbligazioni detenuti per negoziazione e per i percettori di redditi elevati (sia higher taxpayers che additional rate taxpayers), ossia per coloro ai quali si applicano le 2 aliquote più alte dell’imposta sul reddito (rispettivamente 40% e 50%). Gli altri contribuenti (chiamati basic taxpayers), cioè quelli che dichiarano un reddito annuo inferiore alle 35.000 sterline, l’aliquota sulla tassazione dei capital gain resta al 18%.
Per quanto riguarda quei redditi generati dallo svolgimento di alcune attività, sono invece previste delle agevolazioni: è il caso dei cosiddetti Entrepreuner’s reliefs, ai quali viene applicata un’aliquota ridotta del 10% fino a una base imponibile di 10 milioni di sterline, nel caso in cui venga accertato il possedimento di una quota di partecipazione in una società di misura uguale o superiore al 5% e del coinvolgimento del soggetto passivo per un anno o più come dipendente o amministratore di una società.
Tassazione delle Rendite Finanziarie: Francia
Dal 1° Gennaio 2012, per le plusvalenze da vendita di beni mobili viene applicata un’aliquota del 19% maggiorata, per i residenti, di un 15,5% (+3,2% rispetto al passato) dovuto a speciali oneri sociali che servono a coprire i costi sostenuti per le assicurazioni sanitarie obbligatorie, per i contributi pensionistici e per i sussidi di disoccupazione, per un’aliquota totale pari al 31,3%.
Per quanto riguarda gli interessi prodotti dai titoli e dalle obbligazioni di società francesi, è presente un’aliquota del 18% se l’investitore è francese. Se soggetto in questione è non residente, generalmente, non subisce nessuna ritenuta. I dividendi di società francesi percepiti da soggetti residenti in Francia subiscono invece una ritenuta del 30%, calcolata sulla base del dividendo lordo. Come prima, ai soggetti non residenti in Francia che rientrano nella categoria disciplinata dalla specifica direttiva UE, non viene applicata alcuna ritenuta.
Tassazione delle Rendite Finanziarie: Germania
Da Gennaio 2009, la Germania ha introdotto una legge molto severa sulla tassazione delle rendite finanziare (chiamata Abgeltungsteuer) sui capital gain. Questa però viene applicata solo agli strumenti finanziari (azioni, obbligazioni, ecc.), che sono stati acquistati dopo il 31 dicembre 2008. Quelli acquistati prima di tale data, non devono pagare nessuna imposta sulle plusvalenze (supponendo che siano stati detenuti per almeno 12 mesi), anche se sono venduti nel 2009 o più tardi, a meno di un cambiamento futuro della legge in questione.
I Certificati di Deposito sono invece soggetti ad una tassazione speciale: questi infatti beneficiano di un’esenzione fiscale soltanto se sono stati acquistati prima del 15 marzo 2007. L’aliquota applicata è del 25% maggiorata del contributo di solidarietà (Solidaritätszuschlag) inizialmente introdotto per finanziare sia le 5 Regioni orientali della Germania (Meclemburgo-Pomerania Occidentale, Sassonia, Sassonia-Anhalt, Turingia e Brandeburgo) sia il costo della riunificazione, anche se in seguito mantenuto per finanziare tutti i tipi di progetti pubblici in tutta la Germania.
Riassumendo, l’aliquota reale sulle rendite finanziarie è del 26,375% a cui va aggiunta (se presente) il CD Kirchensteuer, la tassa ecclesiastica che rappresenta il principale sostegno economico della Chiesa tedesca, corrispondente all’8-9% dell’imposta sul Reddito delle Persone Fisiche.
Altro elemento da considerare è che agli interessi sugli strumenti finanziari non vengono applicate ritenute, a meno che questi non derivino da depositi di banche tedesche o di istituzioni finanziarie: in questo caso è prevista una ritenuta del 25%. I dividendi vengono tassati con aliquota del 25% cui va aggiunto il suddetto contributo di solidarietà (in totale 26,375%), anche se per i tedeschi che hanno rapporti con società non residenti in Germania è previsto un rimborso del 40% dell’imposta per un’aliquota effettiva del 15,825%.
Tassazione delle Rendite Finanziarie: Spagna
Negli ultimi tempi, la Spagna ha adottato una politica economica progressiva sulla tassazione sul capital gain: si parte da un’aliquota minima del 21% fino ad una massima del 27%. Ma fino a 6.000 Euro viene mantenuta la vecchia aliquota del 19%, mentre per il reddito eccedente viene applicata la nuova tassazione.
Inoltre, sia l’imposta sugli interessi maturati sugli strumenti finanziari sia quella sui dividendi percepiti dalle società residenti o non residenti, dal 1° gennaio 2012 sono aumentate dal 19 al 21%. Tuttavia, la ritenuta sui dividendi non è applicata nel caso in cui il pacchetto azionario sia superiore al 5% e sia stato detenuto per almeno 12 mesi. Senza contare che può essere ridotta nel caso in sui sia soggetta ad una doppia imposizione con un paese estero.
Tassazione delle Rendite Finanziarie: Svizzera
La Svizzera (come nelle isole Cayman) non prevede una vera e propria tassazione sulle rendite finanziarie. Ad ogni modo, è in vigore un’Imposta Patrimoniale (o Imposta preventiva) del 35%, che rappresenta un forfait a titolo di garanzia dei proventi patrimoniali (come gli interessi o i dividendi). Tale tassa varia a seconda del Cantone e del Comune, che possono applicare delle aliquote supplementari anche su eredità, beni mobili e immobili (e, formalmente, anche sulle rendite).
Tassazione delle Rendite finanziarie in altri paesi
- Austria – 25%
- Danimarca – 28% (42% sopra ai 48.300 DKK, circa 6.500 euro)
- Norvegia – 28%. Nel paese scandinavo, pagano la tassa patrimoniale tutti i contribuenti che dichiarano da 100.000 Euro (700.000 corone) in su (i redditi norvegesi medi nel 2010 erano di 51.000 Euro) ma aliquote basse sui redditi per tutti. In media, il 28%.
- Finlandia – 30% (32% sopra ai 50.000 euro)
- Irlanda – 30%
- Svezia – 30%