Le penny stocks
Si può investire con meno di 1 euro? Certo! Dovete sapere che sono circa 50 le società di Piazza Affari ad avere quotazioni inferiori all’euro. E alcune di loro hanno nomi molto importanti: Pirelli&C., Beni Stabili, Gemina. Anzi, in alcuni casi il prezzo di Borsa è addirittura inferiore ai 10 centesimi! Negli Usa, questo tipo di azioni vengono chiamate penny stock, cioè le azione di quelle società che hanno quotazioni talmente basse da potere essere paragonate a una monetina! Ma, valere pochi centesimi non è necessariamente sinonimo di sottovalutazione, ma nella maggior parte dei casi si tratta di titoli di piccole dimensioni e con una storia non sempre brillante: da inizio anno la performance media delle penny stocks è infatti in rosso di circa il 36%, dieci punti peggio del Mibtel. Poco valore, quindi, sui fondamentali ma molto appeal speculativo. Quali penny vale la pena lanciare in aria? CorrierEconomia ha passato in rassegna tutte le aziende del Mibtel che attualmente hanno un prezzo inferiore a un euro. I risultati mettono in evidenza che ai vertici di questa speciale classifica si trova la Pirelli&C., alle sue spalle il gruppo immobiliare Beni Stabili e infine Gemina, la holding proprietaria degli aeroporti di Roma. Scorrendo questa classifica, il caso che fa più “male” è senza dubbio Seat Pagine Gialle, che vale meno di dieci centesimi. Si tratta di un titolo che non consiglio di acquistare nemmeno ora, nonostante da inizio anno abbia perso oltre il 70%. Il risultato è infatti frutto dell’ elevato indebitamento nei cui confronti il mercato, nonostante le smentite, nutre seri dubbi di sostenibilità. Ma la famiglia delle penny stocks italiane è anche piena di società poco conosciute caratterizzate da dimensioni e scambi ridottissimi che rendono i titoli particolarmente volatili e preda della speculazione. A ciò si aggiunga che tra le società “monetina” si trovano la maggior parte di quelle appartenenti alla lista nera Consob, che sono obbligate a riportare con cadenza mensile i più significativi dati di bilancio. Quello delle penny stock è quindi un mondo fertile per la speculazione che mette a serio rischio la reputazione delle società che, loro malgrado, finiscono per farne parte. Una soluzione per riconquistare la fiducia del mercato è quella del raggruppamento, ovvero la riduzione del numero di azioni in circolazione aumentandone il valore nominale. Un’operazione che tuttavia non ha portato grandi frutti, ad esempio, ad Uniland, società immobiliare specializzata nella compravendita di terreni, che l’anno scorso ha ridotto il numero di azioni di dieci volte portandone la quotazione da 0,19 centesimi a 1,9 euro. Da quel momento in Borsa il titolo ha perso circa il 30%. Tra le penny stock che meritano una possibilità, a mio parere, vi sono quelle della Sorin, società biomedicale, che sta sviluppando un piano di rilancio i cui i primi positivi frutti si sono visti già nel corso degli ultimi trimestri. Una chance per le penny stocks sono quindi le operazioni di carattere straordinario. Da inizio anno sono state infatti diverse le società oggetto di Opa amichevole al fine di ritirare il titolo dal listino e, tra queste, la maggior parte ha riguardato titoli a piccola capitalizzazione: esempi sono la Guala Clousure, la Ducati e la Polynt. Molte persone si chiedono se sia possibile fare soldi con le penny stocks. Beh…..è estremamente difficile, perché sono come dei fuochi d’artificio pronti ad esplodere in mano! Inoltre, le penny stocks richiedono una forza di volontà enorme e una disciplina costante che, mi dispiace dirlo, la maggior parte delle persone che cercan0 di acquistarle non hanno!
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