5 Strategie Per Proteggere Un Portafoglio Finanziario
La costruzione di un portafoglio finanziario non è mai semplice. Ma la chiave per investire efficacemente a lungo termine è la preservazione del proprio capitale. Non a caso Warren Buffett, probabilmente il più grande investitore al mondo, ha una regola quando investe: non perdere mai soldi. Ciò non significa che dovreste vendere i vostri titoli al primo segnale di perdita, ma che dovreste essere a conoscenza del livello perdite che siete disposto a sopportare per aumentare la vostra ricchezza in futuro.
Indice
Strategie di Protezione del Portafoglio Finanziario
Tuttavia, anche se non esiste il rischio zero nei mercati, vediamo ora alcune strategie che possono contribuire a proteggere il vostro portafoglio finanziario.
1. Diversificazione
Una delle teorie più efficaci in tema di protezione del portafoglio finanziario è sicuramente quella riguardante la diversificazione. Quando il mercato è in una fase recessiva, chi crede in questa strategia pensa che un portafoglio ben diversificato supererà ogni eventuale problematica. Per mezzo di questa strategia, infatti, gli investitori inseriscono nel portafoglio finanziario titolo appartenenti a più settori e aree geografiche, riducendo così il rischio “non sistematico”. Questo è il rischio che viene investito in una determinata impresa in contrapposizione al rischio sistematico, che è il rischio associato all’investimento nei mercati in generale. In questo modo, anche se alcuni titoli andranno male, gli altri compenseranno le eventuali perdite.
2. Asset Non Correlati
I portafogli che includono 12, 18 o addirittura 30 azioni possono eliminare la maggior parte, se non tutto, il rischio non sistematico, secondo alcuni esperti finanziari. Purtroppo, il rischio sistematico è sempre presente! Tuttavia, aggiungendo classi di attività non correlate tra loro quali obbligazioni, materie prime, valute e immobili ad un gruppo di azioni, il risultato finale è spesso una minore volatilità e un rischio sistematico ridotto dovuto al fatto che le attività non correlate reagiscono in maniera diversa alle variazioni dei mercati rispetto alle azioni. In definitiva, l’utilizzo di beni non correlati elimina gli alti e bassi della performance, fornendo rendimenti più equilibrati.
3. Comprare Opzioni Put
Tra il 1926 e il 2009, l’S&P 500 è stato in perdita per 24 su 84 anni, ovvero per più del 25% del tempo. Durante questi periodi, succede spesso che le azioni migliori stiano semplicemente facendo un “riposino” prima di continuare la loro cavalcata vincente. Quindi, vendere non sarebbe una scelta opportuna. Ecco che allora gli investitori cercano di “bloccare” alcuni dei loro guadagni. Come?
Ci sono diversi metodi disponibili. Il più comune è quello di comprare opzioni put, Un’opzione put è uno strumento derivato in base al quale l’acquirente dell’opzione acquista il diritto, ma non l’obbligo, di vendere un titolo (chiamato sottostante) a un dato prezzo (strike price), mentre la controparte si impegnerà ad acquistare il titolo, se l’acquirente dell’opzione decide di esercitare il suo diritto, ma avrà nel frattempo incassato il premio (obbligatorio) dall’acquirente stesso. Ipotizziamo ad esempio che il titolo A ad oggi vale € 3; pagando € 0,50 vi è la possibilità di venderlo fra un mese a € 2,70. Se fra un mese il titolo varrà meno di € 2,70 allora sarà conveniente venderlo, potendo piazzarlo a un prezzo superiore a quello prevalente sul mercato. Se il titolo varrà meno di € 2,20 (€ 2,70 – € 0,50) l’operazione si chiuderà con un utile.
È importante ricordare che non state necessariamente cercando di fare soldi dalle opzioni, ma di assicurarvi che i profitti non realizzati non diventino perdite.
4. Stop Loss
Gli stop loss proteggono il portafoglio finanziario quando i prezzi delle azioni scendono. Questo strumento permette di vendere ad un prezzo fisso che non cambia. Ad esempio, quando si acquista il titolo della società A per $ 10 per azione e si imposta uno stop loss a $ 8, l’azione verrà venduta automaticamente se il prezzo scenderà a $ 8.
Da non confondere con il trailing stop, che è un tipo di stop-loss che segue automaticamente i movimenti positivi dei mercati su cui si sta operando. Quando si verifica un’inversione di tendenza nell’andamento di una posizione, inizialmente favorevole, un trailing stop può mettere al sicuro i profitti, chiudendo la posizione. Su posizioni long, bisognerà impostare un trailing stop al di sotto del prezzo di mercato dell’asset negoziato. Su posizioni short, invece, il trailing stop dovrà essere impostato al di sopra del prezzo di mercato. Questo stop si può impostare in punti percentuali o in punti di distanza dal prezzo attuale e quando si muove mantiene sempre la stessa distanza dal prezzo.
Ad ogni modo, i trailing stop sono usati per proteggere i profitti di un trade positivo e differiscono da altri tipi di stop il cui scopo è solo quello di limitare le perdite.
5. Dividendi
L’investimento in azioni che pagano dividendi è probabilmente il modo meno noto per proteggere il portafoglio finanziario. Storicamente, i dividendi rappresentano però una quota significativa del rendimento totale di un titolo. In alcuni casi, possono rappresentare anche l’intero importo. Possedere società stabili che pagano dividendi costanti è un metodo provato per fornire rendimenti superiori alla media. Quando i mercati vanno male, i dividendi sono come “ammortizzatori” che proteggono gli investitori avversi al rischio, senza contare che solitamente sono soggetti ad una minore volatilità. Oltre ai redditi da investimenti, studi di settore dimostrano che le società che pagano dividendi generosi tendono ad accrescere i guadagni più velocemente di quelle che non lo fanno. E la crescita più veloce spesso porta a prezzi delle azioni più elevati che, a loro volta, generano maggiori guadagni di capitale.
Oltre a fornire protezione quando i prezzi delle azioni sono in calo, i dividendi rappresentano anche una buona copertura contro l’inflazione. Inoltre se investite in “dividendi aristocratici”, ovvero appartenenti a società che hanno aumentato i dividendi per almeno 25 anni consecutivi, è possibile essere praticamente certi che queste aziende potranno aumentare la remunerazione annuale mentre i pagamenti obbligazionari rimarranno gli stessi. Chi è vicino alla pensione, l’ultima cosa di cui avrà bisogno è un periodo di inflazione elevata che possa distruggere il suo potere d’acquisto.
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